Bassetti lancia l’allarme sull’influenza aviaria che si diffonde rapidamente: l’Italia non è pronta ad affrontare una nuova pandemia.
Nel corso di un intervento ai microfoni di Radio Cusano, il prof. Matteo Bassetti, infettivologo, ha espresso preoccupazione riguardo alla preparazione dell’Italia di fronte a una nuova pandemia. A pochi giorni da un’intervista in cui parlava della necessità di un nuovo piano pandemico per i virus respiratori, Bassetti ha messo in luce come l’Italia non sia ancora pronta ad affrontare una crisi sanitaria come quella del Covid-19.
Bassetti, aviaria anche nel latte: appello shock
Bassetti ha ricordato che, nonostante il piano pandemico per le malattie respiratorie sia pronto da un anno, non è ancora stato applicato.
La situazione è particolarmente critica considerando l’evoluzione di nuovi virus come l’influenza aviaria, che sta colpendo duramente gli Stati Uniti e che, ormai, non riguarda più solo gli uccelli, ma anche altri animali come le mucche da latte.
L’infettivologo ha sottolineato che la malattia è ormai presente anche nei latticini venduti nei supermercati americani.
Bassetti ha poi riflettuto sull’inadeguatezza di non avere un piano pandemico aggiornato: “Non capisco come ancora oggi si possa essere privi di un piano, soprattutto dopo gli errori evidenziati durante la pandemia di Covid”.
Ha aggiunto che, sebbene nel 2020 non fosse possibile prevedere la diffusione del Covid-19 data la mancanza di conoscenze sul virus, oggi la situazione è ben diversa.
L’assenza di un piano pandemico completo è un problema che potrebbe avere gravi conseguenze in caso di emergenze future.
Un aspetto fondamentale, secondo Bassetti, è che il piano pandemico debba essere redatto da scienziati e medici, non da politici.
“La politica non deve intervenire nella scienza. Il piano pandemico è una questione tecnica che deve essere affidata agli esperti”, ha sottolineato l’infettivologo.
L’evoluzione dei virus
Bassetti ha anche analizzato l’evoluzione dei virus respiratori negli ultimi anni. Con l’accelerazione dei trasporti globali, i virus si diffondono molto più rapidamente.
“Se una volta c’erano nuove infezioni ogni 15-20 anni, ora i virus arrivano in Europa molto più velocemente”, ha dichiarato Bassetti, citando il caso dell’influenza aviaria che sta già colpendo il Texas e la California.
In futuro, l’aviaria potrebbe rappresentare la nuova pandemia globale, e l’Italia deve essere pronta.
L’infettivologo ha concluso il suo intervento con una riflessione cruciale: “Siamo pronti ad affrontare una nuova pandemia? Abbiamo abbastanza letti negli ospedali, medici, farmaci, respiratori? Siamo preparati per la produzione di vaccini?”.
A suo avviso, è fondamentale non farsi trovare impreparati e adottare misure di prevenzione, invece di inseguire l’emergenza quando sarà troppo tardi.
Il rischio di una nuova pandemia, come quella causata dall’influenza aviaria, è concreto, e l’Italia non sembra essere pronta ad affrontarla con il dovuto anticipo.
La preparazione sanitaria, con un piano pandemico aggiornato, appare come un passo fondamentale per evitare che la situazione sfugga di mano.
Come sottolineato da Bassetti, l’esperienza del Covid-19 dovrebbe servire da lezione, ma senza un piano pandemico efficace, l’Italia rischia di trovarsi impreparata.