Il direttore del Malattie infettive del San Martino di Genova, Matteo Bassetti, contro il presidente americano Donald Trump. Ecco perché.
Nei giorni scorsi il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva parlato di sanità con alcune parole legate al paracetamolo in gravidanza e all’autismo. In questo senso, il parere controverso del tycoon ha scatenato la dura replica di alcuni medici tra cui quella del direttore del Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti.

Bassetti contro Trump: il motivo
“La misura è colma, perché il Presidente degli Stati Uniti, il signor Trump, continua ad invadere un campo che non è suo e lo fa facendo dei grandi danni per tutta la popolazione americana ma in generale per tutto il mondo”, ha esordito Matteo Bassetti in un video sui social contro il leader degli Usa. “Solo negli ultimi giorni ne ha combinate tre: oltre a quello che abbiamo già affrontato ieri, cioè di aver detto che prende le paracetamolo in gravidanza causa l’autismo ed è stato smontato da tutti, ne ha detto un’altra”.
La spiegazione
Il direttore del Malattie infettive del San Martino di Genova ha spiegato meglio cosa avrebbe combinato Trump parlando dei casi autismo che non sarebbero presenti nella comunità Amish in quanto tale comunità non si vaccina. Bassetti ha dunque tuonato: “Ecco, non è così. Non è vero. Ci sono casi anche nella comunità Amish di autismo e sappiamo bene che non ha nulla a che vedere con la vaccinazione e l’autismo, lo abbiamo dimostrato in centinaia di pubblicazioni e l’ultimo dice addirittura che bisognerebbe rivedere il calendario vaccinale e non fare il vaccino per l’epatite B nei bambini ma procrastinarlo quando sono più grandi”.
Il professore è stato piuttosto chiaro contro le fake news date dal leader Usa: “Ma vi rendete conto a che cosa stiamo arrivando, a che cosa siamo sottoposti da questo essere ignorante dal punto di vista medico scientifico e comanda il più importante paese del mondo nel quale ci sono le più importanti università? È incredibile il cortocircuito a cui la comunità scientifica è oggi sottoposta, bisogna ribellarsi a questa ignoranza“.