Bastonato e bruciato vivo: l’orrore del killer in famiglia

Bastonato e bruciato vivo: l’orrore del killer in famiglia

Il killer in famiglia: arrivano novità sull’uomo bastonato e bruciato vivo. La crudeltà e il motivo dietro le orribili azioni su Alessio Cini.

Ci sono tristi novità in merito all’uomo bastonato e bruciato vivo lo scorso 8 gennaio ad Agliana (Pistoia). Per l’omicidio di Alessio Cini, le autorità competenti sarebbero arrivate al suo killer: si tratta di un componente della sua famiglia e, nello specifico, suo cognato.

Bastonato e bruciato vivo: la scoperta su Alessio Cini

Ci sono novità importanti sul caso di omicidio di Alessio Cini, il 57enne originario di Prato e residente ad Agliana (Pistoia), il cui cadavere semicarbonizzato era stato trovato dalla figlia nelle prime ore dell’8 gennaio nel giardino della sua villetta.

In queste ore, e precisamente nella serata di giovedì 18 gennaio, la Procura di Pistoia ha disposto il fermo del cognato e vicino di casa della vittima, Daniele Maiorino. Sarebbe stato lui ad uccidere l’uomo con crudeltà a bastonate e poi dando fuoco al suo corpo mentre era ancora in vita, seppur privo di sensi.

Secondo quanto emerso dai dati dell’autopsia, infatti, il killer avrebbe cagionato “con crudeltà” la morte del cognato “colpendolo con una spranga alla testa, con plurimi colpi al torace e quindi poi dando fuoco al corpo”.

Il motivo dietro tale omicidio sarebbe da ricercare nell’eredità di Cini. Il cognato, infatti, vivrebbe in una situazione reddituale delicata e avrebbe avuto un’alta aspettativa per quanto concerne l’eredità della vittima che, in modo indiretto, gli sarebbe arrivata.

Il cognato in stato di fermo

Secondo quanto si apprende, a seguito degli esami, Daniele Maiorino, accusato di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela con la vittima e dall’aver agito con sevizie e crudeltà, sarebbe ora in sto di fermo.

Il decreto di fermo è stato eseguito dai carabinieri della sezione operativa della compagnia di Pistoia che stanno lavorando alle indagini dirette dal procuratore capo Coletta con il pubblico ministero Leonardo De Gaudio.

Argomenti