Battaglia legale tra un poeta-ingegnere e l’Accademia della Crusca.
ROMA – Una battaglia legale tra un poeta-ingegnere e l’Accademia della Crusca destinata a restare per sempre impressa nella storia italiana. Un uomo di 59 anni ha deciso di portare in Tribunale l’istituzione fiorentina per l’uso della parola terrone come dispregiativo.
Una scelta che, secondo quanto riportato dal Corriere Fiorentino, è stata fatta dalla presenza del termine nel cognome del salernitano. Una vicenda che è diventata subito virale e non sono escluse ulteriori novità.
Il motivo della causa
Il motivo della battaglia legale intrapresa dall’uomo, almeno secondo il suo legale, è rappresentato dal fatto che sul sito della Crusca il termine terrone è utilizzato solamente come dispregiativo.
Come riportato da RaiNews24, il 59enne ha tentato in tutti i modi a chiedere di integrare la storia del termine lessicale. Dall’istituzione fiorentina sono arrivate solamente risposte evasive e da qui la decisione di portare in Tribunale l’Accademia. La prima udienza il prossimo settembre, ma la vicenda sembra essere destinata a tenere banco per diverso tempo.
La replica della Crusca
Non si è fatta attendere la replica della Crusca con il presidente Claudio Marazzini: “E’ assurdo voler far pagare alla Crusca la colpa dell’uso discriminatorio di un termine impiegato nella storia d’Italia, quando, anzi, la nostra Accademia ha segnalato questo difetto, lo ha contestato, criticato, condannato, pur facendone, come è ovvio, la storia, perché la storia non si può cancellare“.
“E’ del tutto evidente – ha aggiunto all’AdnKronos – che da parte nostra non c’è stata nessuna intenzione discriminatoria e offensiva nel descrivere la parola terrone. Anzi, fin dalle prime righe segnaliamo che questa parola ha assunto un valore discriminatorio da cui prendiamo le distanze“. Nessun passo indietro da parte del 59enne salernitano con la vicenda che si risolverà nei prossimi mesi davanti ad un tribunale.