Bayesian affondato, spunta l’ipotesi: possibile errore umano

Bayesian affondato, spunta l’ipotesi: possibile errore umano

L’affondamento del Bayesian solleva interrogativi sull’errore umano. La chiglia abbassata o i portelli aperti hanno contribuito al dramma?

L’affondamento del Bayesian, un veliero di 56 metri, ha lasciato sgomenti esperti e testimoni. L’incidente, avvenuto al largo di Porticello, Sicilia, ha scatenato una serie di interrogativi sulla dinamica dei fatti. In pochi minuti, il maestoso yacht si è inabissato, lasciando dietro di sé solo frammenti di vite spezzate e molte domande senza risposta. Come riportato da leggo.it

Attualmente, il relitto giace a 50 metri di profondità, e il recupero dello scafo sarà cruciale per determinare le cause esatte dell’incidente. Tra le ipotesi più discusse, emerge con forza quella dell’errore umano, che potrebbe essere stato fatale. Come riportato da leggo.it

Yacht sul mare

Ipotesi di errore umano: chiglia abbassata o portelli aperti?

Una delle principali teorie suggerisce che il comandante del Bayesian possa aver commesso un errore nel gestire la chiglia mobile della nave. Secondo le specifiche tecniche fornite dal costruttore Perini Navi, la chiglia del Bayesian può essere regolata tra una profondità minima di 4,05 metri e una massima di 9,83 metri. Come riportato da leggo.it

Questa funzionalità consente all’imbarcazione di adattarsi a diverse condizioni marine. Tuttavia, se la chiglia non fosse stata completamente abbassata durante il momento critico, la stabilità dello yacht potrebbe essere stata compromessa, specialmente in presenza di venti forti o di una tromba d’aria improvvisa. Come riportato da leggo.it

Un’altra possibile causa dell’affondamento potrebbe essere legata ai portelli aperti. Se, come ipotizzato da alcuni esperti, l’acqua fosse entrata rapidamente attraverso i portelli non sigillati, ciò avrebbe potuto portare all’allagamento delle stive e al conseguente affondamento in pochi minuti. Come riportato da leggo.it

L’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, ex capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ha sottolineato in come riportato da Il Messaggero che “una nave così moderna e ben equipaggiata non dovrebbe affondare così rapidamente senza un fattore scatenante interno, come appunto l’ingresso incontrollato di acqua“.

Il racconto del comandante: “Tutto è stato improvviso”

Il comandante dello yacht, uno dei pochi sopravvissuti, ha dichiarato in una intervista riportata da Il Messaggero che l’incidente è avvenuto in modo fulmineo. “Non abbiamo visto arrivare la tromba d’aria,” ha spiegato nelle prime dichiarazioni. Questo dettaglio suggerisce che l’equipaggio potrebbe essere stato colto alla sprovvista, senza il tempo necessario per prendere le contromisure adeguate, come l’abbassamento della chiglia.

L’indagine prosegue, con la speranza che l’analisi dello scafo e dei resti recuperati possa fornire risposte definitive a un dramma che ha lasciato un segno indelebile nella comunità marittima e nelle famiglie delle vittime. Come riportato da leggo.it