Bayesian, ci sono nuovi indagati: cosa è successo in sala macchine

Bayesian, ci sono nuovi indagati: cosa è successo in sala macchine

Novità per quanto riguarda il naufragio del Bayesian: oltre al comandante, ci sono altri due indagati. Ecco di chi si tratta.

Non solo il comandante James Cutfield. Per il naufragio del Bayesian avvenuto lo scorso 19 agosto 2024 a largo di Porticello, nel palermitano, ci sono altri due nuovi indagati. Da quanto si apprende, le autorità avrebbero inserito nel registro anche l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton, inglese di 56 anni, e il marinaio Matthew Griffith che era di guardia la notte del disastro.

Bayesian, due nuovi indagati: il motivo

Come anticipato, per il disastro del Bayesian con l’imbarcazione affondata al largo delle coste palermitane lo scorso 19 agosto 2024, oltre al comandante James Cutfield, ci sono due nuovi indagati. Si tratta dell’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton, inglese di 56 anni, e del marinaio, anche lui inglese, 22enne Matthew Griffith che si trovava di guardia la notte del disastro.

Dalle informazioni fin qui filtrate, all’ufficiale, indagato per omicidio colposo plurimo e naufragio colposo, i magistrati contestano di non aver attivato i sistemi di sicurezza deputati a chiudere i portelloni dell’imbarcazione. Una “dimenticanza” che avrebbe fatto allagare la sala macchine provocando un black-out e le conseguenze ormai note. Per quanto concerne, invece, il 22enne Griffiths, lui si sarebbe trovato durante il turno in plancia, e avrebbe dovuto segnalare l’arrivo della violenta tempesta che ha investito l’imbarcazione.

Il monitoraggio ambientale

Oltre alla situazione legata all’indagine, esiste anche un altro fronte, quello legato al monitoraggio ambientale. Da quanto si apprende, infatti, la Guardia Costiera sta conducendo un’attività di monitoraggio ambientale sul luogo dell’affondamento, per cercare di evitare eventuali fuoriuscite di idrocarburi provenienti dallo scafo. Le operazioni sono eseguite con l’impiego di mezzi navali della Guardia Costiera e con prelievi di campioni effettuati sulla colonna d’acqua in prossimità del relitto dai sommozzatori dei nuclei Subacquei Guardia costiera di Napoli e Messina.