Bce: finisce l’era Draghi, la svolta di Lagarde

Bce: finisce l’era Draghi, la svolta di Lagarde

La Bce aumenta i tassi di interesse e mette fine all’era del “Whatever it takes” di Draghi.

Ieri la presidente della Banca centrale europea ha deciso di chiudere l’era dei soldi facili europei lanciato dal “Whatever it takes” del premier Draghi e svolta verso l’aumento dei tassi di interesse. Christine Lagarde ha deciso per questa svolta a causa della guerra in Ucraina. L’aumento dei tassi è una delle conseguenze della guerra di Putin che si ripercuoterà su di noi.

I rincari su gas, petrolio, grano e altri prodotti di prima necessità impongono alla Bce a reagire con misure estreme. L’economia in zona euro procedere a rilento e la crescita è ridotta al minimo. La Bce ha messo fine all’epoca d’oro del denaro facile e questo sarà un problema per l’Italia che dovrà prendersi le sue responsabilità e smettere di pensare che del suo debito pubblico se ne sarebbe preso carico Francoforte a vita.

Mario Draghi ha fatto di tutto per salvare l’euro e l’ha fatto ma ora la priorità è l’inflazione. Secondo Lagarde “rimarrà indesideratamente alta” ancora per un po’ di tempo, dato che a maggio ha raggiunto l’8,1%. A luglio inizierà l’aumento “graduale ma sostenuto” dei tassi d’interesse con un innalzamento dello 0,25%. Probabilmente un’altra stretta, anche più ampia, ci sarà a settembre.

investimenti esteri europei titoli di stato

Lagarde cambia rotta e aumenta i tassi

Quest’estate finisce l’epoca degli acquisti di titoli di stato e del salvataggio dei debiti e degli stimoli monetari. Per scongiurare la stagflazione, la presidente Lagarde ha scelto di combattere l’inflazione. Le ripercussioni di questa scelta si sono viste sui mercati e sullo spread che è aumentato al 2,25% di nuovo. Per l’Italia infatti non è una buona notizia perché il suo debito è oltre il 150%.

Lagarde ha rassicurato che la Bce tutelerà i paesi più fragili. L’era iniziata dieci anni fa con il whatever it takes, e proseguita dalla stessa Lagarde per evitare la depressione riempiendo le banche di liquidità e comprando titoli di stato e portando i tassi ai minimi storici, doveva finire. Anche se molti mercati si aspettavano che ciò avvenisse con meno rapidità.

La Bce non poteva che segnare questa svolta. Dopo la grande sfida della pandemia nel 2020 è arrivata la guerra in Ucraina con l’aumento dei prezzi sull’energia che ha dato un duro colpo ai paesi europei. La decisione era praticamente necessaria.