La BCE ha avviato il ridimensionamento dei bond pandemici a luglio 2024, ma ha risparmiato i titoli italiani.
A partire da luglio 2024, la Banca Centrale Europea (BCE) ha iniziato a ridurre il proprio portafoglio di bond pandemici acquistati durante l’emergenza COVID-19, attraverso il programma PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme). Questa operazione fa parte di una più ampia strategia di quantitative tightening volta a ridimensionare il massiccio portafoglio di titoli accumulati durante la crisi sanitaria. Nel suo primo mese di attuazione, la BCE ha ridotto di 7,5 miliardi di euro il valore complessivo dei bond detenuti.
La BCE riduce i bond pandemici, ma non quelli italiani
Sorprendentemente, i titoli italiani sono stati risparmiati da questa riduzione. Mentre i bond di paesi come Francia, Germania, Belgio e Paesi Bassi hanno subito tagli significativi, l’Italia ha visto addirittura un incremento di 335 milioni di euro nel valore dei suoi bond nel portafoglio PEPP. Questo contrasto evidenzia la volontà della BCE di mantenere una certa flessibilità nell’attuazione del quantitative tightening, adattando le sue scelte alle specifiche esigenze economiche dei diversi paesi membri.
L’impatto della flessibilità del PEPP sull’Italia
La flessibilità integrata nel programma PEPP è stata pensata fin dall’inizio per affrontare le diverse realtà economiche dell’area euro, e l’Italia ne sta traendo vantaggio. Questa flessibilità consente alla BCE di stabilizzare gli spread e gestire il costo del debito pubblico dei paesi più vulnerabili, come l’Italia. Infatti, secondo i dati Eurostat, nonostante il raddoppio dei tassi d’interesse della BCE nel 2023, il costo del debito italiano è sceso al 2,9%, rispetto al 3,2% del 2022.
Questa strategia potrebbe essere vista come una misura per evitare tensioni sui mercati finanziari che potrebbero colpire più duramente i paesi con debiti elevati. Tuttavia, potrebbe anche sollevare interrogativi sulla coerenza della politica monetaria della BCE e sull’equità del trattamento tra i diversi Stati membri. La scelta di risparmiare i titoli italiani potrebbe essere interpretata come una mossa per proteggere la stabilità economica della zona euro nel suo complesso. Ma pone questioni sul futuro del quantitative tightening e sulla sua applicazione uniforme.