La banchiera tedesca, Isabel Schnabel, esclude la possibilità di ulteriori aumenti dei tassi di interesse nel prossimo futuro.
Mentre da una parte Christine Lagarde tenta di frenare l’entusiasmo dei mercati sulle aspettative di riduzione dei tassi d’interesse, arriva Isabel Schnabel, membro del Comitato Esecutivo Bce, che parla invece di un’inflazione che è “diminuita rapidamente”. Per la banchiera, è improbabile che in futuro possa esserci un ulteriore aumento dei tassi.
Schnabel: “Stop al rialzo dei tassi”
Come cita Reuters, Schnabel reputa significativo il calo dell’inflazione, dovuto all’inversione dei precedenti shock dal lato dell’offerta, e determinato principalmente dai prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari.
Non sarebbe opportuno, quindi, mantenere i tassi fermi fino alla metà del 2024: un cambio di rotta notevole per la banchiera tedesca, che solo un mese fa sosteneva che i rialzi dei tassi dovessero rimanere un’opzione. Isabel definisce “piuttosto improbabile” un ulteriore aumento dei tassi.
L’inflazione in rapida discesa: “Ma non è ancora stata vinta”
Il membro del comitato esecutivo della Bce segnala che il dato di novembre “è stata una sorpresa molto piacevole“, e che l’inflazione “sta ora scendendo più rapidamente di quanto ci aspettassimo”. Tuttavia, è ancora presto per cantare vittoria.
“Continuo a credere che non dobbiamo dichiarare prematuramente la vittoria sull’inflazione”, ha avvertito Schnabel, anticipando “continuiamo ad aspettarci un rialzo nei prossimi mesi” per effetto di alcune misure fiscali e del possibile aumento dei prezzi dell’energia.
“Il nostro compito è garantire che il processo disinflazionistico continui e che restiamo sulla buona strada verso l’obiettivo del 2%“, ha ribadito, aggiungendo di confidare che l’obiettivo sarà raggiunto “entro il 2025”.
Sul Pepp, possibili reinvestimenti
Per quanto riguarda il piano PEPP, Isabel Schnabel ha confermato che il Consiglio direttivo discuterà i reinvestimenti “in un futuro non troppo lontano”. Comunque “non si è mai parlato di vendita” degli asset in portafoglio.
La banchiera poi, ha affermato che “uno dei principali fattori che determinano le dimensioni del bilancio della banca centrale è la crescita di quelli che chiamiamo fattori autonomi“, ovvero banconote e depositi. “Questi fattori implicano già che il bilancio sarà circa tre volte più grande di quello pre-crisi finanziaria globale”, evidenzia.