Bce, tassi d’interesse al 3,50% e rincari sui mutui

Bce, tassi d’interesse al 3,50% e rincari sui mutui

Il rialzo dei tassi d’interesse potrebbe ricadere sulle rate dei mutui, su cui graverebbe un rincaro di 35 euro al mese.

Continua l’innalzamento dei tassi d’interesse di mezzo punto percentuale, raggiungendo il 3,50% sui rifinanziamenti principali. Per i depositi sale al 3% mentre quello sui prestiti marginali al 3,75%. Le tensioni fra i mercati vengono monitorati attentamente: il Consiglio direttivo interverrà ove necessario “per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro”.

Mutuo casa

Dopo il crollo delle borse europee ci si aspettava un rialzo dei tassi d’interesse, che viene oggi confermato dalla Banca centrale europea. L’inflazione resterà elevata ancora per un lungo periodo, secondo le previsioni annunciate dal Consiglio direttivo della Bce, motivo per cui è stato confermato l’innalzamento di 50 punti base sui tassi.

Cosa succede ai mutui?

Le conseguenze ricadono anche sulle rate dei mutui che, per quelli a tasso variabile, potrebbero subire un rincaro della rata di 35 euro. In soli 14 mesi l’aumento sarebbe quindi di 237 euro e, se a giugno l’Euribor a 3 mesi toccherà la soglia del 3,80%, il tasso di finanziamento medio arriverebbe a circa 5,04% e la rata a 740 euro (la più alta rispetto agli 280 euro di gennaio del 2022).

Per difendersi dai rincari è possibile optare per la surroga, ovvero passare a un tasso fisso o uno variabile ma più conveniente. Nei primi due mesi dell’anno, a richiederla sarebbe stato quasi il 20% del totale delle richieste di finanziamento (il doppio rispetto allo scorso anno).

L’aumento dei tassi d’interesse impatterà pesantemente sul reddito medio di una famiglia italiana, pari a circa 33mila euro netti l’anno. Secondo Mutuionline, “se a febbraio 2022 la rata del mutuo a 20 anni pesava per il 20% del reddito mensile, con l’ultimo aumento raggiungerà il 30% del reddito. Ancora più alto l’aumento della rata del mutuo a 30 anni, che passa dal 20 al 40% del reddito mensile”.