Bce, tassi invariati: prudenza nonostante il calo dell’inflazione

Bce, tassi invariati: prudenza nonostante il calo dell’inflazione

La Bce mantiene invariati i tassi di interesse: previsioni di inflazione e crescita riviste al ribasso.

Nella recente riunione di marzo, il Consiglio Direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha deciso di mantenere inalterati i tassi di interesse, nonostante i segnali di un rallentamento dell’inflazione e le proiezioni economiche meno ottimistiche per i prossimi anni.

Questa decisione riflette un atteggiamento di cauta valutazione dell’andamento economico, sottolineando l’importanza di un approccio equilibrato in un contesto di incertezza.

BCE Banca Centrale Europea

Bce: i tassi di interesse rimangono fermi

Nonostante le aspettative di alcuni analisti, la Bce ha confermato i tassi di interesse sulle principali operazioni di rifinanziamento, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.

Questa scelta si allinea con la strategia di prudenza adottata dall’istituzione, nel tentativo di bilanciare la necessità di sostenere la crescita economica senza alimentare ulteriormente le pressioni inflazionistiche.

Il Consiglio Direttivo ha evidenziato una diminuzione dell’inflazione dall’ultima riunione di gennaio, con una revisione al ribasso delle proiezioni per i prossimi anni. “L’inflazione è diminuita ulteriormente”, si legge nel comunicato, “nelle ultime proiezioni degli esperti della Bce è stata rivista al ribasso, in particolare per il 2024, principalmente per effetto del minore contributo dei prezzi dell’energia“.

Questi aggiustamenti riflettono principalmente un minor contributo dei prezzi dell’energia. Tuttavia, l’istituzione mette in guardia sulle persistenze delle pressioni interne sui prezzi, sottolineate dalla “forte crescita salariale“, nonostante un generale allentamento delle misure di inflazione di fondo.

Crescita economica: una ripresa graduale

Parallelamente alle proiezioni sull’inflazione, la Bce ha rivisto al ribasso anche le stime sulla crescita economica per il 2024, ora attese allo 0,6%.

Sebbene si preveda un’attività economica moderata nel breve periodo, le prospettive per il 2025 e il 2026 sono più positive, con una crescita stimata rispettivamente dell’1,5% e dell’1,6%. Questo recupero dovrebbe essere guidato inizialmente dai consumi e, successivamente, dagli investimenti. Questa visione sottolinea un ottimismo cauto per il medio termine, nonostante le sfide immediate.