“Si vedevano i piedini”: nonna uccide la nipotina e la butta nella spazzatura

“Si vedevano i piedini”: nonna uccide la nipotina e la butta nella spazzatura

Episodio drammatico: una nonna, Becky Vreeland, ha ucciso la sua nipotina di 3 anni e l’ha gettata nella spazzatura.

Una storia terribile arriva dagli States e precisamente da Oklahoma City. Una nonna ha ucciso la sua nipotina di tre anni e ne ha gettato il corpo in un bidone della spazzatura. Si tratta del caso di Becky Vreeland che ha ammazzato la piccola Riley Nolan. A dare l’allarme sarebbe stata la stessa 63enne che però non ha saputo dare spiegazioni sull’accaduto.

Nonna uccide la nipote: il caso di Becky Vreeland

Secondo quanto si apprende da diversi media americani, avrebbe trovato la parola fine il caso di Becky Vreeland, una nonna 63enne, che ha ucciso sua nipotina di tre anni. I fatti risalgono al 2022 quando la polizia di Oklahoma City aveva risposto alla chiamata di qualcuno per segnalare, appunto, la presenza di un bambino all’interno di un bidone della spazzatura.

Quel bambino, in realtà, era Riley Nolan, un piccola di tre anni che sarebbe stata trovata lì da sua nonna. La donna aveva affermato alla polizia di aver scoperto il corpo alcuni giorni prima dell’effettivo allarme e di non averlo dato subito in quanto impaurita a traumatizzata dall’accaduto.

Nel racconto della donna altri dettagli: “Avevo visto i giocattoli nel bidone ma poi sono spuntati dei piedini“, aveva detto alle autorità senza dare ulteriori dettagli di quanto accaduto.

I dettagli del ritrovamento e la condanna

Da quanto riportato dai media americani, i medici legali che hanno effettuato gli esami sul corpo della piccola hanno chiarito che la bimba sia morta per un trauma alla testa, precisamente da corpo contundente. Gli stessi fratelli della vittima avrebbero spiegato come Riley sarebbe stata vista qualche giorno prima di sparire con un livido sul volto.

La nonna della vittima è stata dichiarata colpevole di omicidio e non avrebbe contestato il reato. Un giudice l’ha condannata a 45 anni di carcere con la possibilità di libertà condizionale dopo aver scontato l’85% della sua condanna, che equivale a circa 38 anni.

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