Benzina alle stelle, perché stai pagando fino a 2,4 euro al litro: il Codacons denuncia

Benzina alle stelle, perché stai pagando fino a 2,4 euro al litro: il Codacons denuncia

Benzina da record a 2,4 euro al litro in autostrada: il Codacons ha denunciato dei rincari ingiustificati.

L’inizio del 2025 si apre con una cattiva notizia per gli automobilisti italiani: il prezzo dei carburanti lungo le principali tratte autostradali ha raggiunto livelli record, arrivando fino a 2,4 euro al litro per la benzina in modalità servito.

Una situazione denunciata con forza dal Codacons, che accusa l’esistenza di “speculazioni sul petrolio“e rincari ingiustificati che rischiano di colpire duramente le tasche delle famiglie italiane.

I prezzi della benzina da record: le cause

Secondo quanto rilevato dal Codacons, come riportato da Sky News, in alcune stazioni di servizio situate sulle autostrade, la benzina ha raggiunto un prezzo record di 2,4 euro al litro in modalità servito. In particolare, sull’A1 il costo al litro è arrivato a toccare 2,409 euro.

Questo è seguito a ruota dalle tratte A21 (2,399 euro/litro) e A14 (2,359 euro/litro). Anche in modalità self, i prezzi rimangono sopra i 2 euro al litro, un dato che colpisce duramente le tasche degli automobilisti.

Tra i motivi principali che stanno spingendo al rialzo il costo del carburante, il Codacons sottolinea due elementi chiave: il primo è rappresentato dai maggiori costi imposti ai rivenditori per la quota obbligatoria di miscelazione annuale dei biocarburanti; il secondo riguarda quelle che l’associazione definisce “speculazioni sul petrolio“.

Nonostante un leggero aumento delle quotazioni del Brent (+4% rispetto a fine dicembre), il Codacons sostiene che questi livelli di incremento non siano sufficienti a giustificare prezzi così elevati alla pompa.

Il timore è che sugli italiani si stiano per abbattere rincari speculativi di inizio anno che interesseranno non solo i carburanti, ma anche le bollette di luce e gas, nonostante non vi siano al momento elementi concreti in grado di determinare una crescita di prezzi e tariffe“, aveva dichiarato il Codacons l’8 gennaio.

L’impatto sui consumatori e rischio inflazione

L’incremento del costo del carburante non riguarda solo i rifornimenti stradali, aggiunge su Sky News, ma ha conseguenze più ampie sull’intera economia. Un aumento delle spese di trasporto, che interessano circa l’88% delle merci distribuite in Italia, può tradursi in un rialzo dei prezzi al dettaglio e contribuire a una nuova impennata dell’inflazione.

Secondo il Codacons – rispetto al mese precedente – un pieno di benzina su rete urbana costa oggi circa 2,2 euro in più, mentre il costo per un pieno di gasolio è aumentato di 2,4 euro. Su base annua, ciò si traduce in un aggravio di spesa di circa 52 euro per la benzina e 57,6 euro per il gasolio per un automobilista medio che effettua due rifornimenti mensili.

Il Codacons, infine, ha lanciato un appello al governo affinché: “Presti la massima attenzione all’andamento dei carburanti, per evitare prezzi fuori controllo e ripercussioni per le tasche delle famiglie“.