“Berlusconi mi promise quella villa”: la replica di Barbara Guerra

“Berlusconi mi promise quella villa”: la replica di Barbara Guerra

Spunta un audio di una delle Olgettine, che era stata informata dello sfratto da parte della famiglia Berlusconi.

Dopo la morte del Cavaliere, la famiglia Berlusconi ha deciso di interrompere i benefici di cui godevano le Olgettine, le ospiti delle famose cene di Arcore. Tra esse c’è anche Barbara Guerra, che non accetta lo sfratto dalla villa a Bernareggio, in Brianza.

Lo sfratto delle Olgettine

Ad ottobre, le Olgettine sono state informate – da parte di una società immobiliare legata alla famiglia Berlusconi – dell’estinzione del contratto di comodato gratuito, a seguito della scomparsa dell’ex premier.

Nella lettera si legge: “La invitiamo a prendere contatto con la scrivente per definire le modalità di restituzione dell’immobile che dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2023″.

Nasce tutto dalla decisione di Silvio Berlusconi del 2013, quando – per risarcire le ragazze dopo le indagini legate al caso Ruby Rubacuori – volle assegnare un mensile di 2.500 euro a ciascuna delle ospiti di Villa San Martino, per le cene e i dopocena del “Bunga Bunga“.

Guerra e la promessa di Berlusconi

Barbara Guerra, una delle ragazze ospiti nella villa di Arcore, dovrebbe quindi lasciare l’appartamento di Berlusconi in cui viveva, entro il 31 dicembre 2023. Questa data, infatti, segna la scadenza del contratto che non sarà rinnovato.

Attraverso i suoi legali difensori, Federico Sinicato e Nicola Giannantoni, Guerra mette a conoscenza di un audio, in cui Silvio Berlusconi afferma che avrebbe intestato la villa brianzola che aveva dato in comodato gratuito alla donna nel 2013.

“Il titolo abitativo deriva dalla precisa volontà del dottor Berlusconi di donare alla signorina Guerra la proprietà dell’immobile in virtù della loro lunga e affettuosa frequentazione”, affermano gli avvocati.

Nell’audio, secondo quanto appreso, il Cavaliere precisò che le dava la casa ‘solo’ in comodato perchè altrimenti sarebbe potuta scattare l’accusa di corruzione.

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