Berlusconi-Elliott, sfida tra epoche diverse: il Milan deve guardare avanti
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Berlusconi-Elliott, sfida tra epoche diverse: il Milan deve guardare avanti

Elliott Boban Gordon Singer

Lo scontro tra Berlusconi-Galliani da una parte e Gazidis (Elliott) dall’altra è emblema di due universi opposti: il Milan, però, deve pensare al futuro

Il polverone ha avuto inizio con una frase pronunciata da Ivan Gazidis nel corso della presentazione del nuovo allenatore rossonero Stefano Pioli. “Abbiamo salvato il Milan dall’insolvenza e dalla retrocessione in Serie D“. Un’osservazione forte, pesante, pronunciata in un momento di grande pressione mediatica sulla dirigenza rossonera. Un punto di vista che, puntualmente, ha scatenato polemiche a non finire. L’a.d. di Elliott ha dovuto infatti subire le immediate controrepliche di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani.

Bonus 2024: tutte le agevolazioni

A cosa si riferiva Gazidis quando parlava di Milan in D?

L’ex presidente rossonero ha sferzato il manager sudafricano con un eloquente: “Se uno ha voglia di dire certe frasi vada al cesso“. Ci ha poi pensato Galliani a rincarare la dose, ricordando come il club di via Aldo Rossi sia stato venduto all’imprenditore cinese Yonghong Li. L’ex a.d. ha poi rassicurato che il gruppo Fininvest sarebbe comunque stato pronto a iscrivere la squadra al campionato.

Come però rettificato da Repubblica, nell’edizione odierna, l’affermazione di Gazidis si rifaceva a un’orizzonte temporale diverso rispetto all’estate del 2017. Il CEO rossonero parlava, infatti, del maggio 2018, quando il fondo Elliott ha permesso di rinviare il rimborso di una parte del bond concesso ai cinesi al momento del closing (pari a 15 milioni), consentendo così al Milan di rispettare il tetto d’indebitamento concesso per l’iscrizione in A.

Ivan Gazidis Ignazio Abate Luis Campos Giuseppe La Scala Milan
fonte foto https://twitter.com/theamedpost

Berlusconi vs Elliott: Milan, devi scegliere il futuro

Quello tra Berlusconi ed Elliott è un confronto anacronistico. Il Cavaliere, nonostante i tanti trionfi, è emblema di un modo di far calcio ormai obsoleto. Elliott potrà non piacere a molti: al momento, però, il fondo d’investimenti made in Usa rappresenta il futuro e la possibilità di essere di nuovo grandi.

Far tornare un club ad alti livelli, dopo un decennio di gestione scellerata (basta guardare i trofei sollevati rapportandoli ai soldi spesi sul mercato), è un’impresa complicatissima. Errori ne sono stati fatti: altri ce ne saranno ancora. Non ci sono, però, altre strade da seguire. Bisogna aver fiducia in Elliott e Gazidis.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 15 Ottobre 2019 17:10

San Siro, tra riqualificazione e preoccupazione: lo stadio divide il quartiere

nl pixel