Da “Mi consenta” a “L’Italia è il Paese che amo”: tutte le frasi più famose di Berlusconi

Da “Mi consenta” a “L’Italia è il Paese che amo”: tutte le frasi più famose di Berlusconi

Tra le molte cose lasciate dal leader di Forza Italia, scomparso ieri, ci sono i suoi commenti noti anche all’estero.

Silvio Berlusconi, deceduto a Milano nella giornata di ieri 12 giugno, ha caratterizzato la sua carriera politica con dichiarazioni, battute e osservazioni spesso inappropriate. Anche se tali affermazioni sono ormai diventate celebri. Basta citare il famosissimo “mi consenta“, ma anche il suo commento alla crisi del 2011, che in Italia non c’era perché i ristoranti erano pieni.

“L’Italia è il Paese che amo”

Nel 1994, i programmi televisivi diffondono il videomessaggio attraverso il quale Berlusconi annuncia il suo ingresso nella vita politica. “L’Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di imprenditore. Qui ho appreso la passione per la libertà.”

Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica” – continua – “perché non voglio vivere in un Paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo a un passato politicamente ed economicamente fallimentare“.

Le espressioni iconiche del Cavaliere

La più famosa delle frasi di Silvio Berlusconi rimane, ancora oggi, il “mi consenta“, usato dal Cavaliere come intercalare. Subito dopo c’è il noto discorso del “vangelo” di Berlusconi. “Voi dovete diventare dei missionari, anzi degli apostoli, vi spiegherò il Vangelo di Forza Italia, il Vangelo secondo Silvio“, frase che risale al 4 aprile 1995 stando a quanto dice Il Messaggero.

L’Ansa riporta un’altro discorso del Cavaliere, risalente al 2001. “Quando mi siedo a fianco di questo o quel premier o capo di stato, c’è sempre qualcuno che vuole dimostrare di essere il più bravo, e questo qualcuno non sono io. La mia bravura è fuori discussione. La mia sostanza umana, la mia storia, gli altri se la sognano“.

Un’ulteriore frase è stata riportata dal Corriere della Sera e risale al 1997, appena dopo l’esplosione di Tangentopoli. “Accusare me di corruzione è come arrestare Madre Teresa di Calcutta perché una bambina del suo istituto ha rubato una mela“.

Silvio Berlusconi

I suoi commenti su Capi di Stato e politici

Il Cavaliere ha anche tenuto discorsi in merito a molti Capi di Stato, come dimostrano le parole dell’ex premier per Vladimir Putin. Per Berlusconi, Putin “è una persona rispettosa degli altri, è un riflessivo, è un uomo profondamente liberale, è uno che mantiene la parola data, è veramente un democratico“. O ancora: “Putin per il mio compleanno mi ha mandato 20 bottiglie di vodka e una lettera dolcissima. Io gli ho risposto con bottiglie di Lambrusco e con una lettera altrettanto dolce. Io l’ho conosciuto come una persona di pace e sensata“.

Pochi mesi fa, a febbraio 2023, aveva anche parlato del leader russo Zelensky. “Io, a parlare con Zelensky, se fossi stato il Presidente del Consiglio non ci sarei mai andato. Perché, come sapete, stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage di suoi soldati e di suoi civili. Bastava che lui cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe avvenuto; quindi io giudico molto molto molto negativamente il comportamento di questo signore“.