La ministra Bernini ha puntato il dito contro i suoi oppositori, definendoli “dei poveri comunisti” durante un intervento pubblico.
Dopo aver presentato a suo tempo la strategia per limitare la fuga di cervelli, la Bernini è tornata a fare parlare di sè. Questa volta però, non per via di ciò che riguarda il suo lavoro effettivo. Bensì, per via di una dichiarazione fornita durante un evento pubblico. In occasione dello svolgimento di Atreju, la ministra si è rivolta ai suoi oppositori presenti tra la folla, utilizzando una citazione storicamente appartenuta a Silvio Berlusconi.

La provocazione della ministra
L’origine della contestazione rivolta alla ministra, deriva dalla sua recente riforma nei confronti del test di ingresso per accedere alla facoltà di Medicina. Il test di ingresso in questione, verrà infatti sostituito da un “semestre filtro” iniziale ad iscrizione libera. Che precederà poi l’iscrizione chiusa.
I giovani contestatori, riporta il Fatto Quotidiano, hanno intonato all’unisono: “Non ce la facciamo più, con il semestre filtro rischiamo di perdere un anno“. Da qui, ancora prima di approfondire il discorso, le parole della ministra dell’Università: “Sapete come diceva il presidente Berlusconi? Siete sempre dei poveri comunisti. Prima di contestare fatemi parlare. Questo dimostra la vostra inutilità“.
Aggiungendo poi: “Stavate meglio pagando 30 mila euro? Ho investito 9,4 miliardi sull’università e oltre 800 milioni sulle borse di studio. Questa degli studenti è la strategia del caos: parlano ma non ascoltano. Comincio a preoccuparmi quando qualche partito politico fa loro eco“.
Il parere della Bernini sulla riforma
Rivolgendosi ancora una volta agli studenti, la Bernini ha definito ha cercato in tutti i modi di placare gli animi e porre fine alle preoccupazioni: “Per quanto riguarda le preoccupazioni degli studenti, io vorrei dire che è semplicemente l’evoluzione della riforma. Abbiamo fatto il primo appello, il secondo appello, compileremo la graduatoria che scorrerà e chi non ha la sufficienza nelle proprie sedi di destinazione, ciascuno ne ha indicate 10, avrà i suoi crediti formativi“.
Precisando poi che, dal primo settembre del prossimo anno ormai alle porte, ci saranno 55 mila studenti che stanno studiando, che si stanno formando e che stanno accumulando crediti formativi.