La strategia della ministra Bernini punta al ritorno dei talenti con investimenti record per fermare la fuga dei cervelli.
Il governo non si è focalizzato solo sul test di medicina, ma – come sottolineato dalla ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini – mira a contrastare la fuga di cervelli costruendo un sistema universitario capace di attrarre e far tornare i talenti italiani che oggi si formano e lavorano all’estero. Durante la sedicesima edizione del Festival del Lavoro, ha delineato una nuova strategia cominciata con un investimento di 11 miliardi.

La distanza tra formazione e mondo del lavoro
Anna Maria Bernini, come riportato da Adnkronos, ha poi affrontato il tema della distanza tra formazione e mondo del lavoro, ammettendo che “non esiste una ricetta magica“, ma che l’approccio del governo si basa sull’orientamento “il più precocemente possibile“. Questo percorso deve aiutare gli studenti a farsi “quantomeno un’idea di percorso“, valorizzando sia le discipline scientifiche sia quelle umanistiche. “La papirologia, per esempio, disciplina umanistica per definizione, o l’archeologia, sono stati stravolti dall’intelligenza artificiale, dalle nuove tecnologie“, aggiunge.
Fuga dei cervelli: la strategia della ministra Bernini
La ministra dell’Università e della Ricerca ha sottolineato che l’esperienza all’estero dei ricercatori non deve essere vista come una perdita, ma come un’opportunità: “Il fatto di andare a contaminare le proprie conoscenze, a condividere i propri saperi all’estero è una cosa positiva“.
Tuttavia, il vero obiettivo è il rientro dei cervelli in fuga: “Devono tornare. Quindi il nostro dovere è quello di creare un ambiente, una condizione di capitale umano e infrastrutturale che sia accogliente e dia loro la voglia di tornare“. Per rendere l’Italia attrattiva, il governo ha avviato investimenti significativi: “Abbiamo cominciato con 11 miliardi, parte del Piano nazionale di ripresa e resilienza e parte di fondi nostri, domestici, proprio in infrastrutture di ricerca“.
Gli ambiti sono tra i più innovativi: supercalcolo, tecnologie quantistiche, mobilità sostenibile, farmaci a tecnologia Rna, biofarma, agricoltura tecnologica, subacquea e biodiversità. “I ricercatori seguono le infrastrutture di ricerca, sono come le rondini“, ha affermato Anna Maria Bernini, evidenziando come la qualità dei progetti scientifici sia il fattore chiave per attrarre competenze.