Il commento al vetriolo di Pier Luigi Bersani sul prossimo viaggio di Giorgia Meloni da Trump per quanto riguarda i dazi e la posizione Ue.
Non è certo la prima volta che Pier Luigi Bersani si scaglia contro la premier Meloni. Dopo il “bacio alla pantofola”, ecco il volto della sinistra intervenire e commentare il viaggio in programma della Presidente del Consiglio a Washington per parlare dei dazi con Donald Trump. Parlando a ‘DiMartedì’, con Floris, Bersani non ha risparmiato frecciate.

Il cambio di prospettiva della Meloni: il commento
Nel corso del suo intervento a ‘DiMartedì’ su La7, Pier Luigi Bersani ha sottolineato come il pensiero di Giorgia Meloni sui dazi sia cambiato nel giro di pochi giorni. Da una prima reazione moderata nella quale aveva detto “nessuna catastrofe”, la Premier è passata a parlare di “momento difficile”. In questo senso Bersani ha punzecchiato: “La cosa che disse quando era allegra non sta né in cielo né in terra, non aveva capito qual è il problema“.
E ancora: “Certo, il primo messaggio non volendo turbare l’amico Trump, è stato ‘stiamo calmi, facciamo un pisolino e poi la cosa si aggiusta’. Adesso la percezione che la cosa diventi seria ce l’ha. Non so se, messa così la questione, avrebbe ancora tanta voglia di andare là da Trump”.
Analizzando la posizione della Premier, Bersani ha aggiunto: “Lei si trova in questa situazione: non può discutere di dazi e tariffe perché noi siamo un mercato unico. Andare là a pietire di tirar via i dazi a un settore, che so i formaggi o il vino come dice Lollobrigida, vuol dire che la Spagna va a chiedere l’olio, l’Olanda i tulipani… ed entri esattamente nello schema che vuole lui”.
L’utilità della missione
Secondo Bersani, il viaggio della Meloni potrebbe avere un unico vero scopo utile: “Andare a offrirgli, suggerendo una posizione anche all’Europa, un acquisto ulteriore di armi o di gas io francamente lo sconsiglierei. Ci vuole qualcuno che dica: ‘cosa ci costa a noi il gas americano, perché noi lo paghiamo il doppio di quanto lo pagano in America. E in quanto alle armi… mi pare che ne prendiamo già abbastanza’. L’unica utilità della missione è cercar di capire cos’ha lui (Trump ndr) in testa. Ma anche questo mi par complicato”.