“Bevono il biossido di cloro…”: Bassetti esplode contro i no-vax

“Bevono il biossido di cloro…”: Bassetti esplode contro i no-vax

Matteo Bassetti denuncia la pericolosa bufala no vax del biossido di cloro per depurarsi dai vaccini anti-Covid. Ecco cosa rischiano.

La nuova “moda” dei no-vax di bere biossido di cloro per depurarsi dai vaccini anti-Covid, ha suscitato l’immediata reazione dell’infettivologo Matteo Bassetti. L’esperto ha descritto questa tendenza come un esempio di “delirio e follia pura“.

Sul suo profilo X (ex Twitter), come riportato da Open, il medico ha messo in guardia contro i rischi di questa pratica: “C’è gente che ha avuto danni permanenti per averlo bevuto. Il ciarlatanesimo dei novax ha davvero toccato il fondo“.

Matteo Bassetti

La nuova moda “no-vax”: l’allarme di Bassetti

Secondo quanto riportato da Matteo Bassetti, il messaggio virale circolato sui social invita a bere “1 litro di acqua al giorno con 10 ml di biossido di cloro“. Il motivo? “Pulire/ossigenare tutte le nostre cellule singolarmente“. Nonché “neutralizzare la proteina spike” dei vaccini. Inoltre, viene falsamente affermato che questa pratica “non ha controindicazioni“. Ma qual è la verità?

Il biossido di cloro è comunemente impiegato per la disinfezione dell’acqua potabile e la pulizia delle superfici. Si tratta di una sostanza chimica sicura e con proprietà antimicrobiche ma non nelle dosi indicate.

Già nel 2019, teorie simili erano state diffuse riguardo a una cosiddetta “soluzione minerale miracolosa” che avrebbe potuto curare malattie gravi come malaria, HIV e cancro.

Ecco il post del noto infettivologo pubblicato su X (Ex Twitter):


La disinformazione online continua a essere una minaccia

Nel 2019, aggiunge Open, il ministero della Salute aveva emesso una circolare per avvertire la popolazione, evidenziando possibili effetti collaterali gravi come “vomito e diarrea persistenti che talvolta portano a disidratazione“.

La disinformazione in merito è particolarmente pericolosa perché convince chi ci crede che gli effetti avversi siano un segno del buon funzionamento della presunta cura, invitando a ignorarli e anzi a continuare il dannoso trattamento“, conclude il documento ministeriale del 2019.