Vittorio Feltri interviene in difesa degli anziani partendo dall’accusa al presidente Usa Joe Biden che a 80 è stato definito catorcio umano.
Nel suo editoriale su Libero il fondatore del quotidiano Vittorio Feltri premette di non condividere l’amministrazione di Joe Biden ma non sopporta il pensiero diffuso in America e non solo “secondo il quale l’attuale presidente Usa, non è idoneo a essere rieletto alle prossime consultazioni poiché ha ottanta anni”.
Feltri sottolinea che il suo “antagonista pretendente” per la Casa Bianca, ovvero Trump, ha 77 anni e non è di certo un “giovanotto”. “Mi domando per quale motivo un ottantenne, come il sottoscritto, debba essere considerato un catorcio umano, visto che la scienza ha stabilito che il cervello è l’unico organo del nostro corpo a non guastarsi con il trascorrere del tempo, a patto che non sia stato colpito da una malattia, per esempio l’ictus o la demenza” si chiede il giornalista.
Il direttore contro il razzismo nei confronti degli anziani
Ma il direttore continua parlando di una “forma di odioso razzismo” nei confronti di Biden e delle persone “che hanno già vissuto a lungo”. Si sente attaccato in prima persona Vittorio Feltri che si include nella categoria di “noi nonni” considerati “rimbambiti” anche se sono ancora “in forma smagliante, in grado di lavorare con profitto, lucidi come mezzo secolo fa”.
Poi ironizza dicendo che l’unica attività che gli anziani non hanno più la forza di fare è quella sessuale sottolineando che non ci pensano nemmeno più “Forse perché abbiamo abusato in tempi lontani di quel tipo di ginnastica da camera, adesso ne sottovalutiamo l’importanza” dice irriverente il direttore. Ma questo non è necessario per lavorare mentre si pensa che “l’anziano sia per forza di cose rincoglionito, il che lo fa disprezzare profondamente dagli individui più giovani, che verso di noi nutrono al tempo stesso un po’ di commiserazione e un po’ di disprezzo” lamenta Feltri.