Il presidente Joe Biden critica le politiche migratorie del Giappone, definendole “xenofobe” e attribuendo a queste la stagnazione del paese.
Durante un recente evento per la raccolta di fondi, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha fatto una dichiarazione controversa che ha subito attirato l’attenzione internazionale.
Joe Biden, come riportato da Adnkronos.com, ha etichettato come “xenofobe” le politiche migratorie del Giappone. Quest’ultimo è un importante alleato degli Stati Uniti e membro del G7.
La dichiarazione di Biden
Questo commento, da parte del presidente USA, è emerso in un discorso che affrontava le ragioni delle difficoltà economiche in alcuni paesi.
“Pensate, perché la Cina è in una situazione negativa di stallo economico, perché il Giappone ha problemi? Perché la Russia“, ha affermato Biden, aggiungendo poi, “Perché sono xenofobi, non vogliono immigrati“.
Queste parole del presidente USA sono state pronunciate nel contesto dell’inizio del mese della cultura asio-americana, hawaiana e delle isole del Pacifico, sottolineando un forte contrasto con la politica di accoglienza degli Stati Uniti.
“L’economia Usa cresce perché accogliamo i migranti“, ha dichiarato Biden, evidenziando una delle chiavi del dinamismo economico americano.
La reazione alle parole del presidente USA
La dichiarazione di Biden non è passata inosservata e ha sollevato diverse reazioni. Secondo Jeffrey Hall, esperto della Facoltà di Studi Internazionali della Kanda University di Chiba, tali commenti: “Non è qualcosa di diplomatico da dire riguardo a uno dei principali alleati dell’America, che in particolare ha i suoi problemi con la xenofobia“.
Queste parole emergono poco dopo la visita di stato del primo ministro giapponese Fumio Kishida negli USA, dove sono stati rinnovati e rafforzati accordi di sicurezza bilaterali.
Le affermazioni del presidente USA Biden mettono in luce non solo le divergenze in termini di politica interna. Ma anche le sfide nella diplomazia internazionale, dove le parole hanno il peso di definire relazioni tra stati.