Biden e Starmer confermano il supporto all’Ucraina, Zelensky annuncia summit di pace

Biden e Starmer confermano il supporto all’Ucraina, Zelensky annuncia summit di pace

Biden e Starmer ribadiscono il loro impegno a sostenere l’Ucraina, mentre Zelensky annuncia un summit di pace per novembre.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il primo ministro britannico, Keir Starmer, hanno riaffermato il loro sostegno all’Ucraina in un recente incontro alla Casa Bianca. Entrambi i leader hanno espresso “profonda preoccupazione” per il continuo appoggio militare che la Russia riceve da Iran e Corea del Nord e per il sostegno della Cina alla base industriale russa. La loro discussione si è concentrata in particolare sul tema delle armi a lungo raggio, con Starmer che ha spinto per l’uso dei missili britannici Storm Shadow, ritenuti cruciali per fermare l’avanzata russa.

Il New York Times ha riportato che il via libera attualmente riguarderebbe solo armi non americane, e i missili Atacms statunitensi potrebbero essere autorizzati in un secondo momento. Londra ha sottolineato che questi sistemi sono fondamentali per respingere l’invasione russa, mentre Biden ha mantenuto la linea che “non c’è alcun cambio nella politica” riguardo all’uso di armi a lungo raggio da parte di Kiev.

Putin, in risposta, ha dichiarato che l’approvazione di tali armi renderebbe la NATO parte del conflitto, minacciando “misure appropriate“. Tuttavia, Biden ha risposto in modo secco, affermando: “Non penso molto a Putin”, sminuendo l’importanza delle minacce del leader russo.

Volodymyr Zelensky

Zelensky annuncia un summit di pace per novembre

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato un nuovo summit di pace che si terrà a novembre, con la possibilità di invitare anche la Russia. Zelensky ha confermato che l’obiettivo è cercare una soluzione diplomatica, pur mantenendo la pressione militare sui territori occupati.

Zelensky ha difeso la necessità delle armi a lungo raggio per proteggere l’Ucraina, dichiarando: “Se Putin è così preoccupato della sicurezza delle città russe, la strada più facile per lui sarebbe lasciare l’Ucraina”. Il presidente ucraino ha inoltre insistito sul fatto che queste armi sono essenziali per colpire le basi russe da cui partono attacchi contro il suo paese.

L’Europa divisa sull’uso delle armi a lungo raggio

Mentre gli Stati Uniti e il Regno Unito mostrano compattezza nel sostenere l’Ucraina, l’Unione Europea rimane divisa sull’argomento. Paesi come la Germania e l’Italia si oppongono all’idea di permettere a Kiev di usare armi a lungo raggio per colpire in territorio russo. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato: “Le armi italiane servono a difendere la popolazione civile ucraina all’interno del suo territorio”, sottolineando che l’Italia non è in guerra con la Russia e non vuole alimentare un’escalation.

Intanto, Mosca ha reagito all’approccio britannico con misure diplomatiche, ritirando l’accreditamento a sei diplomatici del Regno Unito, accusandoli di spionaggio. Londra ha respinto le accuse, definendole “del tutto infondate”, ma il gesto evidenzia come le tensioni tra Russia e Regno Unito siano in crescita.

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