Torna a scuola dopo l’aborto, in classe biglietti offensivi con il disegno di un feto

Torna a scuola dopo l’aborto, in classe biglietti offensivi con il disegno di un feto

Biglietti offensivi con il disegno di un feto nei confronti di una compagna dopo l’aborto. La vicenda è avvenuta nel Piacentino.

PIACENZA – Biglietti offensivi con il disegno di un feto nei confronti di una compagnia dopo un aborto. La vicenda, raccontata dal Corriere della Sera, è avvenuta nel Piacentino nei giorni scorsi.

La denuncia è stata fatta da Cathy La Torre, avvocato e attivista per i diritti. “Presenterò un esposto alla Procura per chiedere che vengano accertati eventuali reati – le sue parole – la ragazza è chiaramente e fortemente turbata dall’accaduto“.

La vicenda

La vicenda è avvenuta nei giorni scorsi in una scuola del Piacentino. Ritornata in classe dopo aver affrontato l’aborto, la giovane ha trovato i muri della scuola con fogli con disegni di un feto e scritte come “Ho bisogno di AfFeto“. O ancora “Questo eri tu“, “Mi hanno buttato in mezzo all’utero e ne sono uscito embrione“, oppure “io feto, tu aborto“.

Non è chiaro se si è trattato di un brutto scherzo oppure di un blitz da parte di associazioni contro l’aborto. Il gesto è stato denunciato anche dai compagni di classe e il dirigente scolastico ha avviato tutti gli approfondimenti del caso per risalire ai responsabili di questo gesto e provare a dare una spiegazione a quanto successo in questa scuola.

Scuola

La solidarietà dei compagni

I compagni si sono stretti subito alla ragazza. “Una mia compagna di classe ha abortito – il commento di una studentessa – e ci siamo ritrovati dei biglietti offensivi sulla porta della nostra classe e su quelle del nostro piano. Succede in una scuola italiana in provincia di Piacenza, con gente giovane che speravo fosse diversa dalle vecchie generazioni. E’ questo che più mi inquieta: ovvero ciò che dovrebbe rappresentare il futuro e il cambiamento sia ancora così maledettamente indietro“. Una vicenda destinata a far ancora discutere nel nostro Paese.