Tremendo: bimba disabile lasciata morire di fame dalla madre con i pidocchi nella culla

Tremendo: bimba disabile lasciata morire di fame dalla madre con i pidocchi nella culla

Orribile fine per una bimba di soli 4 anni che è stata lasciata morire di fame e con i pidocchi nella culla. La confessione della madre.

Una vicenda terribile avvenuta a Brisbane, in Australia, ha trovato finalmente la parola fine. Una bimba di 4 anni è stata lasciata morire di fame da sua madre che aveva deciso di “dimenticarsi” di lei nella culla dove col tempo avevano preso il largo i pidocchi. La donna, dopo le accuse di omicidio colposo, ha ammesso le proprie colpe.

Bimba lasciata morire di fame: i fatti

La triste vicenda legata alla morte di una bimba di 4 anni arriva dall’Australia e precisamente da una abitazione di Cannon Hill, nella zona est di Brisbane. I fatti, ripresi in queste ore da Fanpage, risalgono al 2020 ma solo adesso hanno trovato, forse, la parola fine con la madre della vittima che ha ammesso le sue colpe.

Dalle ricostruzioni sul caso, pare che la donna, matrigna della piccola, dopo essersi occupata di lei in un primo periodo abbia deciso di smettere di farlo. In questo modo, la bimba, affetta dalla sindrome di Down, sarebbe stata lasciata completamente a se stessa. La bambina è stata trovata morta dalle autorità in condizioni pietose con le piaghe da decubito e con la culla infestata dai pidocchi.

Quando il corpicino della bambina è stato trovato i patologi hanno accertato che soffriva di malnutrizione cronica, pancreatite e piaghe da decubito nella parte inferiore del corpo. Drammatico anche il peso della piccola: soli 6.5 kg rispetto a quello che una della sua età dovrebbe avere, circa il doppio.

L’ammissione di colpevolezza della madre

A distanza di quattro anni dal quel terribile 2020, la madre della bambina ha ammesso le proprie colpe davanti alle autorità. La donna si è dichiarata colpevole di omicidio colposo e nel giro di qualche giorno arriverà la sentenza di condanna nei suoi confronti. In questo senso, sempre stando alla ricostruzione di Fanpage, l’avvocato difensore avrebbe chiesto di considerare nella sentenza definitiva il fatto che la donna sia stata, in passato, vittima di abusi e che soffrisse di disturbi mentali.

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