Bimbo caduto dal secondo piano, la babysitter: “Adesso è libero”

Bimbo caduto dal secondo piano, la babysitter: “Adesso è libero”

Bimbo di 13 mesi cade dal secondo piano, la babysitter: “Adesso è libero”. La donna è indagata per tentato omicidio.

“Adesso è libero”. Sono queste le parole pronunciate dalla babysitter accusata del tentato omicidio di un bimbo di soli 13 mesi. Il fatto è accaduto a Modena, più precisamente a Soliera. Le parole agghiaccianti sarebbero state pronunciate dalla donna mente il bambino si trovava sul selciato sotto casa, dopo essere caduto dal secondo piano del palazzo dove abita. A sentirla sarebbero stati i vicini, che hanno assistito alla scena.

Attualmente il piccolo si trova ricoverato all’ospedale Maggiore di Bologna. Nella giornata di venerdì mattina si terrà alle 9 l’udienza nei confronti della donna. Monica Santi, 32 anni, residente a Capri nel Modenese è accusata di aver buttato lei stessa il bambino di 13 mesi, facendolo precipitare per due piani. L’udienza in questione di terrà all’interno del carcere di Sant’Anna. È li che la donna è stata denunciata.

La ricostruzione della caduta

Secondo le ricostruzioni fornite dagli inquirenti, sarebbe stata la babysitter a lanciare il bambino dal secondo piano. Durante l’accaduto i genitori del piccolo si trovavano a lavoro, ed avevano chiamato la babysitter per occuparsi di lui. Dopo essere stata trattenuta nella caserma locale dei carabinieri, la donna non ha proferito parola.

Secondo quanto spiegato dall’avvocata della donna, Francesca Neri, l’accusata si sarebbe trovata in uno stato confusionale dopo l’accaduto. “La mia assistita si trova in uno stato confusionale, non si rende conto di quello che è successo. È stato impossibile fornire una ricostruzione fattuale di quanto è successo”. Queste le dichiarazioni dell’avvocata in difesa  della babysitter 32enne.  Attualmente, la donna è incensurata e si trova in carcere, in attesa dell’udienza di convalida.

Secondo quanto dichiarato, la babysitter lavorava da mesi nella casa di via Arginetto. Più precisamente da gennaio, e lavorava per otto ore al giorno nell’abitazione. Stando alle dichiarazioni della nonna del piccolo, la donna non aveva mai dato alcun segno premonitore di un atto del genere.

Si ipotizza dunque che la donna abbia commesso quel gesto in preda ad un raptus di follia. In questo momento il bambino si trova all’ospedale maggiore di Bologna. Il quadro clinico del piccolo è stabile, nonostante le sue condizioni rimangano gravi.

Nella Gazzetta di Modena è stato spiegato che sarebbe un vicino di casa ad aver assistito alla scena. Avrebbe dunque immediatamente chiamato i soccorsi. Dopo l’interrogatorio, la donna è stata indagata per tentato omicidio.

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