Il segretario di Stato Usa Antony Blinken non ha dubbi sulla guerra Israele-Hamas e lancia un messaggio alle forze in gioco.
Dopo aver mandato segnali forti ad Israele a proposito della guerra con Hamas, in riferimento alla necessità di far tornare nelle proprie case i palestinesi vittime del conflitto, il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, è tornato a parlare a Tel Aviv nel giorno dell’incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Blinken, la situazione sulla guerra Israele-Hamas
Il sottosegretario Usa ha voluto sottolineare diversi aspetti del conflitto a Gaza e non solo. In particolare quello relativo alle vittime della guerra. Un numero davvero “troppo elevato”, specie di di bambini e, in generale di civili.
Blinken ha anche ottenuto che una delegazione dell’Onu possa fare visita al nord di Gaza per rendersi conto della situazione sul terreno, in particolare umanitaria, e per svolgere “una valutazione” in vista del rientro degli sfollati alle loro case.
Il messaggio dell’uomo poi è andato diretto al conflitto che, secondo lui, si sarebbe potuto concludere molto prima, ad una condizione: “La guerra a Gaza potrebbe finire domani se Hamas prendesse le decisioni giuste”, ha detto. “(Hamas ndr) avrebbe potuto terminare tutto l’8 ottobre se non si fosse nascosto dietro civili, se avesse gettato le armi, se si fosse arreso, se avesse rilasciato gli ostaggi”.
La posizione degli Usa
Chiara anche la posizione degli Usa in merito al conflitto a Gaza: “Gli Stati Uniti sostengono Israele oggi, domani, sempre”. Per Blinken, l’amicizia fra Usa e Israele “è veramente eccezionale e unica”, le sue parole quasi a voler spegnere i rumors di possibili tensioni tra lui e il Premier israeliano Netanyahu.
Da quanto appreso, gli Stati Uniti “vogliono che la guerra finisca il più presto possibile… ma è vitale che Israele raggiunga il legittimo obiettivo di far sì che il 7 ottobre non accada mai più”. La posizione americana è netta: “Siamo a fianco di Israele perché il 7 ottobre non accada mai più”.