Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, avverte gli alleati che la guerra potrebbe durare ancora a lungo.
La guerra in Ucraina è un evento gravissimo, estremamente importante nella storia europea. Tutti i Paesi coinvolti, seppur indirettamente, si augurano che la guerra finisca il prima possibile. Eppure, non sembra che l’invasione russa ai danni dell’Ucraina possa terminare a breve. Questo è quanto emerge dalle parole di Antony Blinken, segretario di Stato americano.
Le dichiarazioni di Blinken
La Cnn ha infatti riportato le parole di Blinken, che ha dichiarato la sua opinione in merito al conflitto attualmente in corso nella patria di Volodymyr Zelensky. Stando a Blinken, infatti, la guerra potrebbe prolungarsi per tutto il 2022. Il Dipartimento di Stato non ha commentato in modo ufficiale l’indiscrezione, ma si è limitato a dire che l’obiettivo del segretario di Stato Blinken è quello di mettere fine alla guerra il prima possibile.
Le situazione attuale
La situazione geopolitica attuale è estremamente complicata. La Russia si trova completamente in isolamento economico, in quanto le sanzioni dell’Unione europea ai danni della patria di Vladimir Putin hanno danneggiato irrimediabilmente la condizione economica dei russi. L’Europa, invece, è in una situazione leggermente migliore: la compattezza delle sanzioni contro Mosca fa pensare che i Paesi in maggiore difficoltà potrebbero essere assistiti con aiuti economici distribuiti in modo proporzionale.
Le parole di Zelensky sulla guerra
“O la leadership russa cercherà la pace, o come risultato di questa guerra, la Russia lascerà per sempre la scena internazionale”. Queste le parole di Volodymyr Zelensky in merito al conflitto attuale. Il presidente ucraino ha inoltre commentato: “Nonostante un’offensiva in corso e la noncuranza della Russia nei confronti della vita umana, Mosca nutre dei dubbi sulla sua capacità di spezzare l’Ucraina”. Dei dubbi che, per Zelensky, sono fondati: per il presidente, “questa guerra può finire solo con la sconfitta strategica della Russia, prima o poi”.