Antony Blinken in Israele potrebbe rappresentare l’ultima possibilità per una tregua a Gaza, mentre Netanyahu affronta diverse pressioni.
L’arrivo del segretario di Stato Usa, Antony Blinken in Israele rappresenta un momento cruciale nei negoziati per una tregua a Gaza.
L’obiettivo è di garantire la liberazione degli ostaggi e raggiungere una pace duratura. Tuttavia, come riportato dall’Ansa, le tensioni tra Israele e Hamas mettono a rischio questa delicata operazione diplomatica.
La visita di Blinken in Israele
Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, è giunto in Israele in un momento che potrebbe essere decisivo per le sorti della regione.
“Questo è un momento decisivo, probabilmente la migliore, forse l’ultima, opportunità per riportare a casa gli ostaggi“, ha affermato il segretario Usa.
Continua, durante un incontro con il presidente israeliano Isaac Herzog: “Per ottenere un cessate il fuoco e per mettere tutti sulla strada migliore per una pace e una sicurezza durature“.
Le sue parole riflettono l’urgenza e la complessità della situazione in Medio Oriente, dove la finestra per un accordo sembra restringersi sempre di più.
Blinken ha sottolineato la necessità di evitare che gli sforzi per un cessate il fuoco vengano “deragliati“, facendo appello sia a Israele che a Hamas affinché mostrino flessibilità.
La sua visita in Israele arriva dopo diversi giorni di rinvii, un segnale che i tempi sono maturi per tentare un’ultima mediazione.
Con il tacito accordo di Iran e Hezbollah di mantenere un atteggiamento prudente, almeno per il momento.
Netanyahu sotto pressione
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu si trova ora sotto una pressione senza precedenti. Consapevole delle richieste che gli verranno presentate, il premier ha già cercato di porre dei limiti.
“Ci sono cose su cui possiamo essere flessibili e altre su cui non possiamo esserlo, e insistiamo su queste“, afferma.
Secondo Netanyahu, la pressione dovrebbe essere rivolta non a Israele, ma a Hamas e al suo leader Yahya Sinwar, dipinto come il principale ostacolo a un accordo di tregua.
Da parte sua, Hamas ha risposto accusando che il premier israeliano di essere l’ostacolo reale ai negoziati, ribadendo: “L’impegno al piano del 2 luglio chiedendo ai mediatori di assumersi la responsabilità e obbligare Israele a rispettare quanto concordato“.
Le posizioni rigide di entrambe le parti rendono i colloqui estremamente difficili, e il ruolo di Blinken sarà quello di trovare un delicato equilibrio tra le esigenze di sicurezza di Israele e le richieste di Hamas.