Il 28 giugno la cabina di regia convocata dal Premier Mario Draghi: previsto un confronto anche sul blocco dei licenziamenti.
Istituito nel marzo 2020 con il decreto Cura Italia, il blocco dei licenziamenti rappresenta una delle misure-chiave introdotte nella prima fase dell’emergenza Covid per fronteggiare l’emergenza economica causata dal lockdown, che ha costretto uffici, fabbriche e negozi alla chiusura.
Come funziona il blocco dei licenziamenti
Con il blocco dei licenziamenti si disponeva il divieto dei licenziamenti per motivi economici. Una disposizione che interessava tutte le aziende a prescindere dal numero di dipendenti. La prima scadenza era fissata alla metà del mese di maggio, poi sono arrivate le proroghe fino alla fine del mese di giugno (2021) per le aziende che fanno ricorso alla cassa integrazione ordinaria e fino alla fine del mese di ottobre (2021) per le aziende che ricorrono alla Cig in deroga.
Blocco dei licenziamenti, cosa succede dal 1 luglio
In base allo stato attuale delle cose, dal 1 luglio le aziende che fanno ricorso alla cassa integrazione ordinaria possono tornare a licenziare per motivi economici, quindi non solo per fallimento o cessata attività. I lavoratori licenziati hanno diritto alla NASPI fino a 24 mesi. Da qui è nata una accesa polemica tra governo e sindacati.
Il blocco selettivo: l’ipotesi del governo
Proprio dal confronto con i sindacati è nata l’ipotesi di un blocco dei licenziamenti selettivo, quindi solo per i settori più colpiti dall’emergenza Covid. In poche parole, per una parte delle aziende per le quali il blocco dei licenziamenti termina il 30 giugno si procederebbe con una nuova proroga del blocco. Le associazioni degli industriali si sono detti contrari all’ipotesi, mentre i sindacati chiedono la proroga del blocco generica e non selettiva.
La cabina di regia
La questione potrebbe arrivare ad un punto di svolta nella giornata del 28 giugno, quando andrà in scena la cabina di regia richiesta dal Presidente del Consiglio Mario Draghi.