Bocchino caos tv: “Per Santanché non vale la presunzione di innocenza perché donna”

Bocchino caos tv: “Per Santanché non vale la presunzione di innocenza perché donna”

Nel mirino delle accuse, Daniela Santanché difesa a spada tratta da Italo Bocchino. Tra garantismo e richieste di dimissioni.

Nell’ultima puntata di DiMartedì, il talk show di La7 condotto da Giovanni Floris, si è acceso un vivace dibattito riguardante il Ministro del Turismo, Daniela Santanché, recentemente al centro di accuse da parte della Procura di Milano per una presunta truffa aggravata all’Inps, legata alla gestione dei fondi per la cassa integrazione in deroga COVID, per un importo di 126mila euro. La questione ha sollevato non poco clamore, spingendo alcuni a invocare le dimissioni del Ministro, mentre altri evocano il principio del garantismo. Da come scritto da liberoquotidiano.it

Daniela Santanchè

La posizione di Alessandro Di Battista

Alessandro Di Battista, noto esponente politico, non ha usato mezze misure: ha espresso il desiderio che Santanché si dimetta immediatamente, sottolineando come sia politicamente inaccettabile che un Ministro sotto accusa per truffa aggravata possa rimanere in carica, soprattutto quando si tratta di denaro pubblico. Da come riferito da liberoquotidiano.it

La difesa di Italo Bocchino

Italo Bocchino, a difesa di Santanché, ha ricordato i principi della Costituzione Italiana, che garantiscono l’innocenza fino a prova contraria, accusando implicitamente la critica di pregiudizio nei confronti del Ministro, basato su sesso, appartenenza politica e aspetto fisico. Bocchino ha messo in dubbio la diretta responsabilità di Santanché negli atti incriminati, attribuendo la gestione del personale a una delega formale ad un altro membro del Cda, evidenziando così l’estraneità del Ministro dalle accuse. Da come fonte da liberoquotidiano.it

Elisabetta Piccolotti e Francesco Storace hanno offerto prospettive aggiuntive, rispettivamente sottolineando l’inadeguatezza di mantenere incarichi pubblici sotto indagine e riflettendo sulla personale esperienza di Storace con le lungaggini e le difficoltà del sistema giudiziario italiano. Da come trascritto da liberoquotidiano.it

Il dibattito su Santanché a DiMartedì riflette le tensioni e le divisioni all’interno del panorama politico italiano, tra chi invoca un’etica della responsabilità e chi, invece, sottolinea l’importanza del garantismo. La questione non è solo legale ma diventa specchio delle dinamiche politiche e sociali del Paese, dove il giudizio pubblico e quello giudiziario si intrecciano in una discussione più ampia sui valori fondamentali della nostra società.