Non paghi il bollo? Rischi tanto: cosa accade alla tua auto
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Direttore: Alessandro Plateroti

Bollo auto, rischi enormi per chi non paga: cosa ti succederà

Bollo auto

Cosa rischi se non paghi il bollo auto e cosa succede alla tua auto: cosa c’è da sapere sulla tassa automobilistica.

Il bollo auto, tecnicamente definito tassa automobilistica, è un tributo regionale che grava sul possesso di veicoli iscritti al Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Non si tratta, come spesso si crede, di una tassa sull’utilizzo del mezzo, bensì di un’imposta sulla proprietà: il solo fatto di essere intestatari di un veicolo, infatti, comporta l’obbligo di pagamento, anche se il mezzo non è utilizzato. Se non si paga tale tassa, infatti, ci sono delle conseguenze per la propria auto. Cosa c’è da sapere.

Cos’è il bollo auto

Se si possiede un’auto, bisogna obbligatoriamente pagare il bollo auto, ossia la tassa di possesso sul proprio veicolo.

La competenza sul bollo è attribuita alle Regioni, che stabiliscono importi e modalità di riscossione.

L’importo dovuto può cambiare, dunque, in base a diversi fattori: in primis, bisogna considerare la potenza del veicolo, espressa in kilowatt, poi va tenuta in considerazione la classe ambientale (Euro 0, Euro 6, ecc.). Alcune Regioni, inoltre, mettono a disposizione agevolazioni e/o esenzioni per i veicoli ecologici, auto storiche o per particolari categorie di contribuenti.

auto sorpasso
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L’evasione del bollo auto rappresenta, dunque, un illecito amministrativo, che, nei fatti, incide negativamente sulle casse pubbliche.

Il gettito derivante da questa imposta è destinato alle Regioni, che lo impiegano per finanziare servizi per la collettività, tra i quali possiamo annoverare la sanità, i trasporti pubblici e le infrastrutture. La mancata corresponsione del tributo, sottrae risorse a settori importanti, che determinano, dunque, la qualità della vita, nonché il benessere dei cittadini.

Le conseguenze del mancato pagamento

Il mancato versamento del bollo auto ha delle conseguenze, come è facile immaginare. Nei primi giorni successivi alla scadenza è possibile regolarizzare la posizione ricorrendo al ravvedimento operoso, che prevede, per il cittadino, una sanzione ridotta. C’è da dire, però, che, trascorso questo periodo, il debito inizia ad accumulare interessi e sanzioni sempre più consistenti.

Dopo circa un anno, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può procedere con l’invio di una cartella esattoriale.

Se anche in questa fase il contribuente non provvede al saldo, lo stesso rischia di subire un fermo amministrativo sul veicolo di sua proprietà. Ciò, nei fatti, non gli permette di circolare con il mezzo in questione. In situazioni di morosità protratta, è possibile incorrere anche nella radiazione del veicolo dal PRA: ciò comporta, dunque, l’impossibilità di circolare con il veicolo che non potrà nemmeno essere rivenduto.

Secondo i dati diramati da Il Sole 24 Ore, le stime parlano chiaro: sono 10,8 milioni circa le cartelle esattoriali che, ogni anno, sono emesse, pari a un importo complessivo che ammonta a 4,4 miliardi di euro.

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ultimo aggiornamento: 9 Aprile 2025 9:38

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