Gli ispettori dell’Aiea avrebbero raccolto segnali allarmanti: l’Iran in sei mesi potrebbe avere la bomba atomica.
Non sono per nulla rassicuranti le notizie che arrivano dal Washington Post e che riportano un report dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) i cui ispettori avrebbero spiegato come l’Iran si starebbe muovendo a velocità “frenetica” nella produzione di uranio arricchito e potrebbe essere pericolosamente vicino alla produzione di un’arma nucleare, una bomba atomica.
“Bomba atomica in sei mesi”
Secondo quanto si apprende dagli ispettori dell’Aiea che hanno visitato il sito di Fordow, nascosto all’interno di una montagna ai margini del Grande Deserto Salato, l’Iran potrebbe avere entro sei mesi una bomba atomica pronta.
Nello specifico, il Washington Post citando la relazione stilata a termine dell’ispezione di febbraio da parte dell’Aiea, ha scritto: “Nelle fabbriche che avevano cessato la produzione di uranio arricchito in base all’accordo nucleare del 2015, gli ispettori hanno assistito a un’attività frenetica: nuove apparecchiature installate, che producono uranio arricchito a velocità sempre più elevate, e un’espansione in corso che potrebbe presto raddoppiare la produzione dell’impianto”.
Secondo gli esperti che hanno analizzato la relazione, di questo passo l’Iran potrebbe essere in grado di realizzare una prima bomba atomica grezza entro sei mesi.
I dettagli
Tra gli altri dettagli che sono emersi dal media negli ambienti del sito, che aveva smesso di produrre uranio arricchito in base all’accordo sul nucleare del 2015, gli ispettori avrebbero registrato un’attività frenetica, apparecchiature appena installate in grado di produrre uranio arricchito a ritmi sempre più elevati e un’espansione che potrebbe portare presto al raddoppio della produzione.
Particolare sottolineatura, poi, è stata fatta sul fatto che Fordow stesse incrementando la produzione di una forma più pericolosa di combustibile nucleare. Si tratterebbe di una sorta di uranio altamente arricchito, appena al di sotto del livello per scopi militari. Insomma, la minaccia nucleare sembra essere decisamente concreta.