Primarie Pd: confronto tv tra Bonaccini e Schlein
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Direttore: Alessandro Plateroti

Primarie Pd: confronto tv tra Bonaccini e Schlein

Elly Schlein

Ieri sera su Sky Tg24 si è tenuto il confronto tra i due candidati alle primarie del Pd: Bonaccini e Schlein. Ecco cosa è successo.

Da squadra di presidenza alla Regione Emilia-Romagna – Elly Schlein era la vice di Stefano Bonaccini – a rivali. I due candidati principali alla segreteria del Pd ieri si sono confrontati in diretta tv su Sky Tg24 prima delle primarie del partito che si terranno il 26 febbraio. Anche se c’è stima reciproca e un rapporto che è stato di amicizia e collaborazione, uno dei due dovrà spuntarla nei gazebo. Alcuni obiettivi per il futuro del Pd sono comuni a entrambi ma solo uno guiderà il maggior partito di centrosinistra.

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Entrambi non vogliono cambiare nome al partito ma puntano a cambiare la classe dirigente e portare al voto più persone possibile. Ma le differenze ci sono ed è quelle a cui puntano durante il confronto. Bonaccini rivendica l’esperienza che la sua competitor non può vantare, appena iscritta al Pd proprio per concorrere per le primarie. “Credo di avere accumulato l’esperienza giusta per guidare il Pd. Credo di poter garantire l’unità del partito dopo le risse e penso di poter avere un programma per l’Italia perché l’obiettivo primario è riportare la sinistra alla guida del Paese.

I due candidati sul governo e la premier

Per il governatore emiliano “serve un nuovo gruppo dirigente che torni dove la gente studia, lavora, si diverte”. Dall’altro lato la deputata Schlein punta più sulla sinistra e creare un’agenda di sinistra che parta dal basso. Il suo consenso infatti è maggiore al sud e nelle città come Napoli, Roma e Milano. “E’ il tempo dell’umiltà e dell’ascolto” delle piazze e della gente. “Il Pd credo si debba basare sulla sfida della lotta alle diseguaglianze, alla precarietà, all’emergenza climatica. Oggi è il momento di ricostruire una casa a chi in questi anni si è sentito orfano di una sinistra nuova”.

Bonaccini è più moderato invece infatti boccia il governo con un 4 ma per lui la premier Meloni è capace anche perché se dicesse che “è incapace dopo che ci ha battuto, sfiorerei il ridicolo”. Schlein invece farebbe salire Giorgia Meloni sul suo camper per conoscere meglio l’avversaria da battere. Ma non le lascia scampo perché “bisogna essere estremamente netti con un governo che ha iniziato subito a colpire le persone più deboli”.

La posizione dei due sull’ucraina

Per quanto riguarda il sostegno all’Ucraina, Schlein crede giusto il sostegno al popolo ucraino per difendersi dall’aggressione. “Ma non possiamo aspettare che cada l’ultimo fucile per mobilitarci e creare le condizioni per una conferenza internazionale di pace. Credo che non dobbiamo mai smettere perché non c’è sinistra senza un impegno per la pace. Non credo che la guerra si risolva con le armi”. Un pensiero più vicino alla Avs e M5S mentre più sulla linea del Pd e Terzo Polo (per restare nell’opposizione) il candidato Bonaccini che sottolinea con parole di Cuperlo: “Se si ferma la Russia, finisce la guerra. Se si ferma l’Ucraina finisce l’Ucraina”.

Bonaccini inoltre precisa che “se difendiamo i diritti dobbiamo difendere anche i diritti sociali, non solo quelli civili”. A cui Schlein ribatte: “Diritti sociali e civili sono inscindibili e il lavoro precario va sconfitto non reso meno conveniente”. A conti fatti il dibattito è stato molto diplomatico senza colpi bassi ed entrambi hanno dichiarato di aiutare l’altro nella rinascita del Pd qualora vincesse. Per ora il vantaggio resta a Bonaccini ma dalla sua Schlein ha il sostegno di quasi tutte le correnti interne del Pd perché il governatore emiliano si è sempre schierato contro.

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ultimo aggiornamento: 21 Febbraio 2023 10:26

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