Bonifici istantanei e truffe digitali: ecco dove si nasconde la trappola
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Direttore: Alessandro Plateroti

La trappola del bonifico istantaneo: attenzione alla truffa

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Sembrano sicuri, sono immediati, ma nascondono una trappola: ecco cosa sta accadendo davvero nel mondo dei bonifici istantanei.

Negli ultimi anni il panorama delle truffe bancarie ha subito un’evoluzione tanto silenziosa quanto pericolosa. I criminali informatici hanno affinato le loro strategie, adattandosi alla tecnologia e sfruttando, in particolare, la velocità dei bonifici istantanei, uno strumento nato per semplificare la vita dei cittadini, ma diventato un’arma a doppio taglio.

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Crescono i raggiri bancari digitali: il caso dei bonifici istantanei

Sempre più spesso, a cadere nella rete dei truffatori sono persone comuni, convinte di agire per il proprio bene. La strategia? Manipolazione psicologica attraverso tecniche di vishing e smishing che portano le vittime a credere di dover agire in fretta per “proteggere i propri fondi”. E proprio la rapidità con cui avviene il trasferimento di denaro rappresenta l’anello debole che rende quasi impossibile contrastare il raggiro.

Bonifici istantanei: lo strumento utile che può diventare un incubo

Il bonifico istantaneo consente di trasferire somme di denaro in tempo reale, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Un vantaggio per i clienti bancari, che non devono più attendere le canoniche 24-48 ore per vedere l’operazione completata. Ma questa efficienza, che dovrebbe rappresentare un progresso, si è trasformata in un’opportunità per chi intende truffare.

Una volta che l’utente, convinto con l’inganno, autorizza l’operazione, il denaro raggiunge istantaneamente il conto del truffatore. “Nessuna possibilità di revoca, nessun tempo per ripensarci”. Questo è il vero nodo critico. Non esiste una “zona cuscinetto” tra la disposizione del bonifico e il suo completamento. Anche un eventuale ripensamento dopo pochi secondi è, nella maggior parte dei casi, inutile.

La banca non può intervenire per annullare o bloccare il trasferimento. Ecco perché questo tipo di truffa è in costante crescita: è veloce, difficile da intercettare e quasi impossibile da recuperare.

Smishing e vishing: i nuovi strumenti di manipolazione digitale

Dietro alle truffe bancarie digitali si nasconde un meccanismo subdolo basato non solo sulla tecnologia, ma anche sulla manipolazione psicologica. Due sono le tecniche più utilizzate: smishing e vishing.

Il smishing avviene tramite SMS. Il messaggio sembra provenire dalla banca e contiene un avviso urgente, ad esempio “Accesso sospetto rilevato sul tuo conto” o “Pagamento bloccato, clicca qui per verificare”. All’interno c’è un link che conduce a una pagina web identica a quella ufficiale dell’istituto di credito. Inserendo lì le proprie credenziali, la vittima consegna inconsapevolmente i dati ai truffatori.

Il vishing è ancora più insidioso: prevede una telefonata da parte di un presunto operatore bancario, spesso con un numero che coincide con quello reale della banca. “Stiamo monitorando un’attività sospetta, serve un intervento immediato per mettere al sicuro i fondi” – questa la narrazione più comune. 

La voce al telefono è professionale, rassicurante, ben preparata. Secondo quanto riportato da UniCredit, “i truffatori riescono a camuffare i numeri di telefono e a sembrare autentici. Nessuna banca chiederà mai dati sensibili o trasferimenti urgenti per telefono”.

Il trucco del conto sicuro: trasferire i soldi per salvarli (e perderli)

Il raggiro più frequente oggi si basa su una menzogna semplice quanto efficace: la promessa di salvare i propri fondi. Un falso operatore contatta il cliente, spesso sotto pressione emotiva, e gli comunica che il suo conto è stato violato. Per evitare che i soldi vengano rubati, l’unica soluzione – afferma – è trasferirli su un conto sicuro fornito al momento.

A volte, per dare ancora più credibilità alla messinscena, l’utente viene invitato ad andare in filiale o a parlare con altri “operatori” per confermare la procedura. Il tutto orchestrato con l’obiettivo di convincere la persona a eseguire immediatamente il bonifico istantaneo.

Intesa Sanpaolo, in una nota ufficiale, ha ribadito: “Nessuna banca ti chiederà mai di spostare i soldi per proteggerli”. Nonostante ciò, le segnalazioni aumentano, e le vittime – spesso inconsapevoli – finiscono per perdere migliaia di euro in pochi secondi.

Nessuna colpa per chi subisce: colpiti nel punto più umano

Chi cade in queste truffe vive un doppio trauma: il danno economico e quello emotivo. In molti casi, si sente la colpa di essere stati ingenui, di non aver capito. Ma la verità è che queste frodi sono studiate nei minimi dettagli, con script precisi, linguaggio tecnico, strategie emotive calibrate. Parlano la lingua della paura e del panico, dell’urgenza e della fiducia.

I truffatori non sono improvvisati: sanno esattamente come agire, conoscono i tempi psicologici delle persone e li sfruttano per ridurre al minimo i dubbi. Il bonifico istantaneo è il loro alleato perfetto: veloce, irreversibile, letale.

Come difendersi dalle truffe bancarie via bonifico istantaneo

Le principali banche italiane, da UniCredit a Intesa Sanpaolo, raccomandano massima cautela. Alcuni consigli per evitare di cadere vittima:

  • Non cliccare mai su link contenuti in SMS sospetti;
  • Non fornire mai credenziali bancarie via telefono o email;
  • Verificare sempre l’identità del chiamante contattando direttamente la banca tramite i numeri ufficiali;
  • Non effettuare trasferimenti urgenti su IBAN non verificati;
  • In caso di dubbio, sospendere immediatamente l’operazione e rivolgersi alle forze dell’ordine.
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ultimo aggiornamento: 10 Aprile 2025 9:05

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