Il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico si difende dalle accuse sulla questione del bonus partita IVA ai deputati. E minaccia querele.
Intervenuto ai microfoni de il Corriere della Sera, il numero uno dell’Inps Pasquale Tridico si difende dalle accuse che gli sono arrivate dopo il caso del bonus partita Iva riconosciuto a tre deputati.
Bonus partita Iva ai parlamentari, Tridico si difende e minaccia querele
Stando a quanto riferito da il Corriere della Sera, Tridico ha fermamente smentito che il caso del bonus ai deputati sia nato o sia stato lanciato per aiutare il referendum sul taglio dei parlamentari.
“Che cosa? Un caso montato di proposito, un modo per lanciare il referendum sul taglio dei parlamentari? Non solo non è vero. Ma chi lo dice, chi lo scrive, ne dovrà rispondere in tribunale. Ne va della mia dignità“, è il virgolettato attribuito a Pasquale Tridico.
Il numero uno dell’Inps si dice quindi pronto a muoversi per vie legali e assicura che se sarà chiamato in Parlamento per chiarire non mancherà di sciogliere i nodi su una questione particolarmente spinosa.
La vicinanza di Tridico al Movimento 5 Stelle
Le accuse e i sospetti nascono sostanzialmente dalla vicinanza di Tridico al Movimento 5 Stelle. Il fatto che fosse stato indicato come possibile ministro del Lavoro dai pentastellati è storia. Poi la squadra di governo è cambiata, e anche questo è storia.
Il numero uno dell’Inps nella bufera (dall’inizio dell’emergenza Covid)
Il dato di fatto è che in molti, a destra e a sinistra, chiedono le dimissioni di Tridico, che sostanzialmente naviga in acque decisamente agitate dall’inizio dell’emergenza coronavirus, quando l’Inps si è trovato sulle spalle l’onere di gestire buona parte dei fondi stanziati dal governo per il sostegno alle famiglie in difficoltà. Fondi che sono arrivati anche con mesi di ritardo ai legittimi destinatari.