Caso bonus ai deputati, il numero uno dell’Inps Pasquale Tridico parla alla Camera per fare luce sulla questione e rispondere alle polemiche.
Dopo giorni di polemiche infuocate sul caso dei bonus ai deputati, il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico prende la parola alla Camera per fare il punto su quanto accaduto e anche per rispondere alle polemiche e alle richieste di dimissioni arrivate soprattutto dal Centrodestra.
Di seguito il video dell’audizione di Tridico
Bonus ai deputati, l’audizione di Pasquale Tridico
L’audizione informale avviene in videoconferenza dopo l’autorizzazione di Fico. Il Presidente Pasquale Tridico ha acconsentito alla trasmissione in streaming dell’audizione.
“Parto dalle domande specifiche e proverò ad essere sintetico. Con il decreto Cura Italia il governo ha cercato di dare risposta ai cittadini che ne avevano bisogno. L’Istituto ha risposto in maniera efficace istituendo il bonus per gli autonomi pagando in tempi anche breve. Parliamo dei seicento euro per partite Iva, lavoratori autonomi, stagionali del turismo, lavoratori dello spettacolo”, ha esordito il presidente dell’Inps che ha poi fatto il punto sul lavoro dell’Istituto in piena emergenza.
Le condizioni di accesso al bonus
“Per quanto riguarda il bonus, i richiedenti non devono essere titolari di altre forme previdenziali obbligatorie o forme pensionistiche […]. L’Istituto riesce a pagare automaticamente perché i beneficiari della prima parte del pagamento potevano ricevere automaticamente il secondo pagamento […]. Il bonus da seicento euro è un provvedimento nuovo e permettetemi di dire efficace”.
Bonus ai deputati, il lavoro dell’Antifrode
“Sono stati segnalati lavoratori e soggetti che non avevano diritto al bonus. Il richiedente non deve essere iscritto ad altre forme previdenziale obbligatorie. L’Antifrode manda una segnalazione su quarantamila soggetti analizzando questo requisito […]. Per i consiglieri regionali e parlamentari si è ritenuto necessario un approfondimento […]. Gli ammortizzatori sociali non avevano informazioni di primo livello su questi politici e si doveva procedere con analisi su secondo livello […]. Ancora oggi i pagamenti sono in corso […]. Abbiamo seguito la legge. L’esigenza dell’Istituto era di pagare subito perché il Paese era in emergenza e poi controllare in un secondo momento“.
Tridico, ‘Respingo le accuse’
“Respingo le accuse di una azione manipolata, le strutture sono autonome e la loro azione è stata egregia, hanno dato lacrime e sangue per mettersi al servizio del Paese“, ha dichiarato Tridico nel corso della sua audizione. “La notizia non è uscita dal sottoscritto, direttamente o indirettamente”.