Bonus anziani 2025: la guida ufficiale, chi può ottenerlo
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Direttore: Alessandro Plateroti

Bonus anziani, scopri subito se ti spetta (prima che sia troppo tardi)

Anziani

Una misura attesa, ma ancora avvolta da dubbi e criticità. Chi potrà davvero beneficiarne? La guida sul bonus anziani 2025, tutta la verità.

Un contributo economico mensile fino a 850 euro destinato agli anziani non autosufficienti con un livello di bisogno “gravissimo”. È questo l’obiettivo della nuova Prestazione Universale, misura annunciata dal governo e affidata alla gestione dell’Inps, destinata ad accompagnare il biennio 2025-2026. Una riforma che, almeno sulla carta, dovrebbe rafforzare il sistema di assistenza domiciliare in Italia. Ma le condizioni di accesso sono così rigide da sollevare più di una perplessità: la guida sul bonus anziani 2025.

Un portafoglio con soldi in euro

Bonus anziani 2025: la Prestazione Universale per l’assistenza domiciliare

La nuova Prestazione Universale nasce per sostituire – su base volontaria – il tradizionale assegno di accompagnamento, con l’obiettivo di promuovere una maggiore cura a domicilio degli anziani. Il contributo, esentasse e non pignorabile, sarà erogato mensilmente dall’Inps, a partire dal 1° gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2026, e sarà alternativo all’indennità di accompagnamento. Gli anziani che vi rinunceranno potranno comunque tornare indietro con una richiesta di revoca.

Il beneficio si articola in due componenti:

  • Quota fissa corrispondente all’importo aggiornato dell’indennità di accompagnamento: 542,02 euro mensili nel 2025.
    Quota integrativa fino a 850 euro al mese, da utilizzare esclusivamente per l’assunzione di un badante (minimo 15 ore settimanali con contratto regolare) o per l’acquisto di servizi domiciliari qualificati.

L’utilizzo della quota integrativa sarà oggetto di verifiche trimestrali. In caso di mancata rendicontazione delle spese, il beneficiario perderà il diritto all’erogazione.

“La quota integrativa può essere impiegata solo per il pagamento di prestazioni di assistenza non sanitaria, con obbligo di dimostrazione dell’uso effettivo”, si legge nella circolare INPS.

Chi può accedere al contributo: i requisiti del bonus anziani 2025

Non tutti gli over 80 avranno accesso al bonus. Le condizioni sono stringenti:

  • Avere almeno 80 anni.
  • Percepire già l’indennità di accompagnamento.
  • Essere in possesso di un ISEE sociosanitario valido, non superiore a 6.000 euro.
  • Rientrare nella classificazione di bisogno assistenziale gravissimo, valutata dall’INPS e confermata da una commissione tecnico-scientifica sulla base di informazioni sanitarie e sociali.

L’accesso alla misura non è automatico: sarà necessario presentare domanda online sul portale dell’Inps, allegando:

  • Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) aggiornata;
  • Certificazione del livello di bisogno gravissimo, rilasciata dalla Commissione medico-legale dell’Inps;
    Documentazione relativa all’indennità di accompagnamento.

Il nodo del “bisogno gravissimo”: una barriera per molti anziani

Il criterio che solleva le maggiori criticità è proprio quello relativo al livello di bisogno gravissimo, basato su una doppia valutazione:

  • Sanitaria, legata a una condizione fisica fortemente compromessa.
  • Sociale, fondata su un questionario di “autovalutazione del contesto familiare e abitativo”.

Una definizione così ristretta rischia di escludere dalla platea dei beneficiari una fetta molto ampia di anziani bisognosi. Secondo le stime, ben 1,48 milioni di anziani affetti da forme moderate o gravi di demenza – spesso assistiti a casa – non rientrerebbero nei criteri previsti dalla misura.

“Un requisito che appare come una mannaia, destinata a tagliare fuori i più”, osservano alcune associazioni che si occupano di tutela degli anziani.

Inoltre, la misura è ancora in attesa di piena operatività: il decreto attuativo, firmato dal Ministero del Lavoro, non è stato ancora registrato presso la Corte dei Conti. I tempi per l’invio delle domande restano quindi incerti.

Una rivoluzione incompiuta per il welfare italiano

Il bonus anziani 2025, parte delle riforme promosse nell’ambito del Pnrr, rappresenta una delle prime sperimentazioni di un modello assistenziale più incentrato sulla cura domiciliare

Tuttavia, la concreta applicabilità della misura lascia aperti molti interrogativi. La stretta interpretazione del concetto di bisogno gravissimo, unita ai vincoli ISEE e alle modalità di rendicontazione obbligatorie, rischiano di ridurre drasticamente la platea dei beneficiari, ben lontana dai 25mila anziani annunciati dal governo.

La promessa di un welfare più vicino ai cittadini si scontra così con una realtà fatta di burocrazia, limiti normativi e carenze strutturali. In un Paese in cui l’invecchiamento demografico è una delle principali sfide sociali, l’occasione per una vera svolta sembra, ancora una volta, rimandata.

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ultimo aggiornamento: 14 Aprile 2025 9:15

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