Nel 2026 il Governo propone di raddoppiare la soglia ISEE per accedere al bonus anziani da 850 euro mensili.
Introdotta nel 2025 attraverso il Decreto Legislativo n. 29/2024, la prestazione universale per anziani si proponeva come misura innovativa per sostenere gli over 80 con disabilità gravissima. Il beneficio, pari a 850 euro mensili, integrava l’indennità di accompagnamento già esistente, con l’obiettivo di favorire l’assistenza domiciliare attraverso il ricorso a badanti o servizi professionali. Tuttavia, i risultati ottenuti nel primo anno sono stati decisamente inferiori alle attese. A fronte di una platea stimata di circa 25.000 potenziali beneficiari, solo 2.000 anziani hanno ricevuto effettivamente l’assegno.

Un primo anno deludente per il bonus anziani
Il problema principale individuato dal Ministero del Lavoro riguarda la soglia ISEE troppo bassa, fissata a 6.000 euro. Questa limitazione ha escluso moltissimi ultraottantenni che, pur trovandosi in situazioni economiche e sanitarie critiche, superavano di poco il limite previsto. In aggiunta, la complessità della domanda e la scarsa diffusione delle informazioni hanno inciso negativamente sulla partecipazione. Il Governo ha quindi ammesso la necessità di un intervento correttivo per rendere la misura realmente accessibile.
Cosa prevede la proposta del Governo per il 2026
Per rilanciare la misura e raggiungere una platea più ampia, il Governo ha annunciato l’intenzione di raddoppiare la soglia ISEE portandola da 6.000 a 12.000 euro a partire dal 1° gennaio 2026. Si tratterebbe di un cambiamento sostanziale, che permetterebbe a migliaia di nuovi beneficiari di accedere al bonus anziani da 850 euro, promuovendo un’assistenza dignitosa a casa per chi vive le fragilità più gravi.
La proposta, inserita nel documento preparatorio alla Legge di Bilancio 2026, non è però ancora ufficiale: occorrerà attendere la conferma nel testo definitivo e la sua approvazione parlamentare. A preoccupare è la previsione di una riduzione dei fondi stanziati per la misura nel 2026, che rischia di creare una contraddizione tra l’ampliamento della platea e la reale disponibilità economica. Secondo le stime INPS, oltre 1,3 milioni di persone in Italia ricevono l’indennità di accompagnamento, ma le risorse attualmente previste non sarebbero sufficienti a garantire la copertura a tutti coloro che rientrerebbero nei nuovi parametri.
Se confermata, la riforma rappresenterebbe un passo avanti verso un sistema più equo, capace di raggiungere effettivamente chi ha più bisogno. L’adeguamento dell’ISEE a 12.000 euro potrebbe finalmente permettere a molti anziani esclusi di accedere a un sostegno economico concreto per la cura quotidiana.