Bonus asilo nido, cosa aspettarsi nel 2024?

Bonus asilo nido, cosa aspettarsi nel 2024?

Novità per il 2024, che prevede un aumento del Bonus asilo nido destinato alle coppie con figli: ecco quello che c’è da sapere.

Mentre i costi aumentano, le famiglie attendono con ansia l’attivazione del Bonus asilo nido 2024 che, purtroppo, sembra ancora bloccato. Grande attesa per l’incentivo pensato per la gestione dei costi relativi all’infanzia, che potrebbe vedere un incremento dell’importo del bonus, secondo quanto previsto dalle Legge di bilancio.

Bonus asilo nido, le novità nel 2024

La legge di bilancio 2024 ha introdotto un aumento dell’importo del bonus asilo nido, portandolo a 3600 euro annui per le famiglie per le famiglie con almeno due figli sotto i 10 anni. Questo incremento, sebbene rappresenti un passo avanti, è stato definito “abbastanza selettivo” e solleva interrogativi sulla sua effettiva capacità di coprire i costi crescenti per le famiglie.

In particolare, è previsto l’incremento dell’incentivo per:

  • famiglie fino a 40mila euro di Isee, 
  • per le nascite/adozioni che si verificano dal 1° gennaio 2024, 
  • in presenza anche di un primo figlio di età non superiore a 10 anni.

Il bonus copre sia il costo di rette degli asili nido pubblici e privati autorizzati, oppure il pagamento di assistenza domiciliare ai bambini fino a tre anni che non possono frequentare il nido per patologie croniche.

A chi spetta e come richiederlo

Per ottenere il bonus è necessario inoltrare la richiesta di prenotazione all’INPS tramite la procedura online, che attenzione, però, deve essere aggiornata in base alle nuove disposizioni per il 2024. In seguito alla richiesta, i richiedenti dovranno fornire i documenti di spesa per sbloccare il pagamento delle somme a cui si ha diritto.

La richiesta deve essere inviata entro la scadenza del 31 dicembre del 2024, mentre per l’inoltro della documentazione, a sostegno delle spese sostenute, c’è tempo fino a metà del 2025.

Il bonus asilo nido coinvolge i cittadini italiani e comunitari residenti in Italia o in uno dei Paesi europei, e i cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno anche non permanente. Ma l’incentivo coinvolge anche:

  • stranieri apolide, rifugiati politico o titolari di protezione internazionale equiparati a cittadino italiano;
  • titolari di Carta blu “lavoratore altamente qualificato”;
  • lavoratori di Marocco, Algeria e Tunisia per i quale gli accordi euromediterranei tra l’Unione europea e questi Paesi prevedono il generale diritto alla parità di trattamento con i cittadini europei;
  • lavoratori autonomi titolari di permesso, per il quale l’inclusione tra i potenziali beneficiari è motivata dalla circostanza che la norma non discrimina il lavoro autonomo da quello dipendente.