Bonus colonnine: l’insostenibile leggerezza di un incentivo fallito

Bonus colonnine: l’insostenibile leggerezza di un incentivo fallito

L’Italia e la transizione ecologica: analisi del grande flop del bonus per le colonnine di ricarica, ecco la fine del bonus.

In Italia, la transizione verso l’energia sostenibile è segnata da una serie di ostacoli, in particolare nell’adozione di veicoli elettrici (BEV). Nonostante l’incremento delle immatricolazioni di auto elettriche, il Paese arranca rispetto ad altri mercati, evidenziando un marcato ritardo nel percorso ecologico. Questo scenario trova ulteriore conferma nella scarsa efficacia degli incentivi dedicati alle infrastrutture di ricarica private, soprattutto con il recente fallimento del cosiddetto “bonus colonnine“.

Il governo italiano, inizialmente sotto la guida di Draghi e successivamente con il governo Meloni, ha stanziato 80 milioni di euro per promuovere l’installazione di wallbox e colonnine di ricarica standard. Tuttavia, l’attuazione di questa iniziativa ha mostrato risultati scoraggianti. Solo 5.553 contributi sono stati effettivamente accreditati, per un totale di 6,4 milioni di euro, utilizzando appena l’8% del fondo disponibile.

Ricarica auto elettrica

L’impatto minimo sui condomini

La risposta da parte dei condomini è stata particolarmente tenue. Solo 13 domande di contributo sono pervenute per installazioni effettuate nel 2023. Considerando che in Italia ci sono circa 1,2 milioni di condomini, si evidenzia una netta mancanza di adesione e interesse verso questa iniziativa, sottolineando gli ostacoli non solo burocratici ma anche di natura pratica e informativa nell’infrastrutturazione condominiale.

Fattori di fallimento: mancanza di informazione e burocrazia

Le cause principali del fallimento del bonus colonnine includono una significativa mancanza di informazione istituzionale e una comunicazione inefficace. Non sono state realizzate campagne informative su media tradizionali o social, né iniziative pubbliche per promuovere il bonus. Inoltre, la presentazione delle domande ha incontrato notevoli difficoltà burocratiche e tecniche, con una finestra temporale di richiesta estremamente limitata. Questi fattori hanno contribuito notevolmente all’insuccesso del programma, dimostrando che molti aspetti, sia tecnici che politici, non sono stati adeguatamente gestiti per garantirne il successo.

Il quadro che emerge dall’analisi del bonus colonnine in Italia offre uno spaccato preoccupante sulla situazione della transizione ecologica nel Paese. La scarsa adesione e l’inefficacia degli incentivi riflettono una realtà in cui le politiche ambientali e di mobilità sostenibile faticano a decollare, ponendo interrogativi seri sull’effettiva volontà e capacità del Paese di aderire agli obiettivi ecologici globali.