Bonus rifiuti 2025: arriva lo sconto del 25% sulla Tari. Ecco chi ne ha diritto e come funziona l’agevolazione.
Dopo anni di attesa, il bonus sociale rifiuti sta finalmente per diventare una realtà, affiancandosi ad altre agevolazioni come il bonus box auto 2025. Introdotto nel 2019 con un decreto fiscale, lo sconto del 25% sulla Tari per le famiglie in difficoltà economica ha subito numerosi rinvii, ma ora il traguardo è vicino.
Il Dpcm del 21 gennaio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e in vigore dal 28 marzo, ha definito i criteri per l’applicazione della misura, affidando all’Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) il compito di stabilire le modalità operative. Ora manca solo l’ultimo passaggio, atteso entro luglio 2025, per rendere ufficialmente accessibile l’agevolazione.
Che cos’è e come funziona la Tari
La Tari, come riportato Tg24.sky.it, è l’imposta che finanzia il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Il suo calcolo si basa su due componenti: una quota fissa, e una quota variabile. Il pagamento è obbligatorio per chiunque occupi un immobile, indipendentemente dalla quantità di rifiuti effettivamente prodotta.
Alcune categorie di immobili sono esentate dal pagamento della Tari, come le aree condominiali comuni non utilizzate in via esclusiva, tra cui androni e scale. Sono escluse anche le cantine, i balconi e le terrazze, così come le aree accessorie di locali già soggetti a tributo e i locali che, per particolari condizioni, non sono in grado di produrre rifiuti.
I Comuni hanno inoltre la facoltà di applicare riduzioni aggiuntive. Possono beneficiare di uno sconto le abitazioni con un unico occupante, le case utilizzate solo per alcuni periodi dell’anno e le abitazioni di chi risiede all’estero per più di sei mesi. Anche i fabbricati rurali ad uso abitativo e le utenze domestiche che praticano il compostaggio possono ottenere una riduzione della tariffa, incentivando la riduzione dei rifiuti prodotti.
Chi può ottenere il bonus rifiuti 2025
Il bonus sociale rifiuti è destinato ai nuclei familiari con un ISEE fino a 9.530 euro, aggiunge Tg24.sky.it, mentre per le famiglie con almeno quattro figli a carico il limite di reddito sale a 20.000 euro. L’agevolazione segue il modello già applicato per i bonus su luce, gas e acqua, con l’obiettivo di ridurre il peso delle spese essenziali per le fasce più vulnerabili della popolazione.
Il decreto stabilisce che l’Arera definirà “le modalità applicative delle agevolazioni tariffarie“, garantendo al contempo il “principio del recupero dei costi efficienti di esercizio e di investimento“. Per coprire i costi del bonus, l’Autorità dovrà istituire e aggiornare una componente perequativa, applicata sia alle utenze domestiche che non domestiche.
Questa componente confluirà in un fondo gestito dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali. Inoltre, per favorire un passaggio graduale, potrà essere introdotto un periodo transitorio di dodici mesi prima dell’applicazione completa delle agevolazioni.
