La guida aggiornata dell’Agenzia delle Entrate per il Bonus Ristrutturazioni edilizie, con aliquote 2025‑2027.
Nel contesto delle politiche fiscali per la casa, il Bonus Ristrutturazioni edilizie rimane uno degli strumenti più utilizzati dai cittadini per recuperare parte delle spese sostenute per interventi sugli immobili. A ottobre 2025, l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato la guida ufficiale “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali”, un vademecum essenziale per chi vuole accedere alle detrazioni previste dall’art. 16-bis del TUIR (D.P.R. 917/86).
Il documento chiarisce i nuovi limiti temporali, le aliquote differenziate in base alla destinazione dell’immobile e ai soggetti che sostengono la spesa, oltre a offrire indicazioni operative dettagliate. La guida è particolarmente utile in questa fase di transizione, con la legge di Bilancio 2026 ormai alle porte e l’uscita definitiva dai superbonus.

Le regole in vigore per il 2025
Per tutto il 2025 è possibile beneficiare di una detrazione del 50% su un massimo di 96.000 euro di spesa solo se l’immobile è l’abitazione principale e la spesa è sostenuta dal proprietario o da chi detiene un diritto reale di godimento sull’immobile (ad esempio usufrutto o uso). In tutti gli altri casi, la detrazione è pari al 36%, sempre con limite di 96.000 euro per unità.
Questa distinzione, introdotta per limitare gli abusi e garantire la destinazione residenziale degli interventi, segna una svolta rispetto agli anni precedenti, quando il 50% era concesso in modo generalizzato. A partire dal 2026, la percentuale scenderà ulteriormente: 30% nei casi ordinari e 36% per le abitazioni principali con titolare legittimato alla spesa. Dal 2028 al 2033, la detrazione sarà del 30% con un tetto di 48.000 euro, mentre dal 2034 tornerà al 36%, sempre su 48.000 euro.
Un cambiamento importante riguarda anche gli impianti di riscaldamento: non è più agevolabile la sostituzione di caldaie a gas, salvo che non siano parte di sistemi ibridi certificati o integrati da elementi rinnovabili. La transizione ecologica in edilizia è ormai un obiettivo centrale della politica fiscale.
Condizioni di accesso e altre agevolazioni disponibili
La guida precisa che il requisito dell’abitazione principale deve essere soddisfatto entro la fine dell’anno fiscale in cui si sostiene la spesa, pena la perdita della maggiorazione al 50%. Per i familiari conviventi, gli inquilini e i comodatari la detrazione resta possibile, ma si applicano solo le aliquote standard del 36% o 30%.
Oltre al Bonus Ristrutturazioni, restano in vigore altre agevolazioni edilizie: l’IVA agevolata, la detrazione del 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche, le agevolazioni per la costruzione o l’acquisto di box e posti auto pertinenziali, la detrazione per immobili già ristrutturati e gli interessi passivi sui mutui contratti per ristrutturare.
Per una gestione professionale degli interventi, è consigliabile l’uso di software tecnici per la progettazione architettonica, il computo metrico, i piani di sicurezza e la certificazione energetica. In questo modo, è possibile garantire conformità normativa, trasparenza nei costi e accesso certo alle agevolazioni.
Il Bonus Ristrutturazioni edilizie resta uno strumento prezioso, ma richiede oggi maggiore attenzione ai dettagli normativi e alla documentazione. Consultare la guida aggiornata dell’Agenzia delle Entrate è il primo passo per non commettere errori.