Le Borse si rafforzano. Il governo francese stima una contrazione del Pil dell’11 per cento

Le Borse si rafforzano. Il governo francese stima una contrazione del Pil dell’11 per cento

Borsa 2 giugno 2020, mercati in positivo rafforzati dal petrolio. Parigi teme un crollo del Pil dell’11%.

MILANO – La Borsa continua la sua corsa anche in questo 2 giugno 2020. Gli indici hanno concluso gli scambi in positivo con Milano che al termine della giornata ha registrato un progresso del 2,33%. La migliore è stata Francoforte che, in questa prima giornata della settimana, ha avuto una crescita del 3,75%. In positivo anche Parigi (+2,02%) e Londra (+0,87%).

Le Borse americane continuano con il loro andamento altalenante per le proteste dopo la morte di George Floyd. S&P500 e Dow Jones hanno chiuso gli scambi in positivo (+0,1% e +0,4%) mentre il Nasdaq è arretrato dello 0,6%. Bene anche Tokyo che è riuscito ad ottenere un rialzo dell’1,2%.

Il crollo del Pil francese

L’emergenza coronavirus potrebbe avere un impatto negativo sul Pil francese. L’ultima stima del Governo prevede una contrazione intorno all’11% nel 2020 mentre prima era dell’8%.

“Lo shock economico – ha detto il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ai microfoni di Rtl – è estremamente brutale. Ma sono assolutamente convinto che ci sarà un rimbalzo della crescita nel 2021“.

Euro risparmi

Petrolio in crescita, lo spread sale

Dopo diversi giorni lo spread ritorna a salire e chiude la giornata sopra i 190 punti base con il rendimenti decennale all’1,5%. Si rafforza l’euro che al termine degli scambi viene scambiata a 1,1181 nei confronti del dollari e 121,25 yen.

Il petrolio recupera e raggiunge il massimo da tre mesi. In vista della riunione tra Opec e Opec+, il prezzo del gregge è ritornato a salire. Il contratto Wti con scadenza a giugno ha registrato un progresso del 2,5% a 36,32 dollari al barile. Stessa crescita anche per il Brent che ora è a 39,29 dollari al barile.

Molto probabilmente – ha detto l’analista Edward Morse – l’Opec+ potrebbe estendere gli attuali tagli fino al 1° settembre, con un incontro fissato prima di allora per decidere i passi successivi“.