Borse 2 febbraio, mercati europei in rialzo. Crollo di GameStop

Borse 2 febbraio, mercati europei in rialzo. Crollo di GameStop

Borse 2 febbraio, continua la corsa dei mercati europei. Piazza Affari in rialzo. Crollo di GameStop, rallenta l’oro.

MILANO – Borse 2 febbraio. Inizio del mese molto positivo per i mercati del Vecchio Continente. Dopo la chiusura in rialzo nella prima seduta della settimana, i listini hanno concluso in verde anche il martedì. Una spinta, soprattutto per Milano e lo spread, che potrebbe continuare con la nomina di Mario Draghi a Palazzo Chigi.

L’ex presidente della Bce è molto apprezzato a Bruxelles e dagli investitori. Le previsioni della vigilia sono positive e nei prossimi giorni questa scelta potrebbe portare i mercati in rialzo. La controprova la si avrà da mercoledì 3 febbraio.

Borse 2 febbraio, Piazza Affari in rialzo

Una seduta positiva per il Vecchio Continente. La maglia rosa di questo martedì è stata Parigi. Chiusura a +1,86% per l’indice francese. Subito dietro Francoforte (+1,57%). Per Milano ancora una volta una chiusura in positivo con una crescita dell’1,11%. Londra si conferma la peggiore degli indici europei con un rialzo dello 0,77%.

Giornata positiva anche in Asia. Tokyo ha registrato una crescita dello 0,87%. Bene anche Hong Kong (+1,2%), Shanghai (+0,81%) e Seul (+1,24%). Chiusura in positivo per Wall Street. Il Nasdaq e Wall Street hanno terminato la seduta rispettivamente all’1,56% e all’1,57%. Da segnalare un nuovo crollo di GameStop che sui listini americani ha perso oltre il 50%.

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I mercati in tempo reale

Spread stabile

Lo spread continua ad essere stabile nonostante la crisi di governo. Il differenziale ha terminato la giornata intorno ai 113 punti base. Un andamento destinato ad essere confermato anche nei prossimi giorni con un nuovo governo Draghi. Non si esclude la possibilità di arrivare anche sotto quota 100. L’euro è passato di mano a 1,2030 dollari dopo i minimi a due mesi.

Tra le materie prime, il petrolio è ritornato a correre. Il contratto Wti, con scadenza a marzo, ha chiuso a 55 dollari al barile. Frena, invece, l’argento con un -6% a 27 dollari.