Borse 3 dicembre, l'andamento dei mercati mondiali
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Direttore: Alessandro Plateroti

Borse 3 dicembre, Piazza Affari chiude in positivo. Istat rivede al ribasso le stime del Pil italiano

Borsa Milano

Borse 3 dicembre, indici europei contrastati. Milano chiude in positivo. Crollo dell’indice Pmi composito.

MILANO – Borse 3 dicembre. Nuova giornata contrastata per gli indici del Vecchio Continente. Le misure restrittive per il prossimo Natale e l’aumento dei contagi in alcune zone pesano sui mercati.

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Borse 3 dicembre, Piazza Affari in positivo

Dopo un inizio di flessione, Milano è riuscita a cambiare passo. Piazza Affari ha registrato una crescita dello 0,16%. Un rialzo leggero per il crollo dell’indice Pmi composito. Nel mede di novembre questo dato è crollato da 49,2 a 42,7. La Maglia Rosa del Vecchio Continente è stata Londra (+0,4%). In negativo, invece, Parigi (-0,15%) e Francoforte (-0,42%).

In Asia l’unica a chiudere in rosso è stata Shanghai (-0,21%). In rialzo Tokyo (+0,03%), Seul (+0,76%) e Hong Kong (+0,63%). Alla chiusura del Vecchio Continente, il Nasdaq guadagna lo 0,61% e il Wall Street dello 0,54%.

Wall Street
Wall Street

I mercati in tempo reale

Spread stabile

Giornata stabile per lo spread. Il differenziale ha chiuso a 115 punti base, con il tasso di rendimento allo 0,61%. Seduta positiva per il dollaro che è scivolato ai minimi da due anni e mezzo. L’euro è passato di mano a 1,1261 dollari, ai massimi da aprile 2018.

Per quanto riguarda il petrolio, il contratto Wti, con scadenza a gennaio, ha guadagnato lo 0,77% a 45,63 dollari. Bene anche il Brent (+0,89%) a 48,69 dollari.

Istat vede al ribasso le stime del Pil

Il rallentamento di Piazza Affari è dovuto anche alla revisione al ribasso delle stime del Pil italiano. Nel 2020 il calo potrebbe essere dell’8,9% anche se le chiusure di dicembre dovrebbero portare ad un nuovo calo in questo 2020. Nel 2021 rimbalzo del 4% e non del 4,6% come ipotizzato un primo momento.

Sul fronte lavoro, nel 2020 il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere al 9,4% per il blocco dei licenziamenti per poi sale all’11% nel 2021. Dati non sicuramente positivi e potrebbero essere cambiati nelle prossime settimane per le misure restrittive decise per il periodo natalizio.

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ultimo aggiornamento: 3 Dicembre 2020 22:41

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