Borse 4 febbraio, Piazza Affari in positivo. Spread sotto i 100 punti

Borse 4 febbraio, Piazza Affari in positivo. Spread sotto i 100 punti

Borse 4 febbraio, continua l’effetto Draghi sui mercati. Piazza Affari in positivo e spread sotto i 100 punti.

MILANO – Borse 4 febbraio. Prosegue l’andamento positivo per Piazza Affari. L’effetto Draghi sui mercati continua e gli indici continuano in rialzo. Da segnalare anche lo spread sotto i 100 punti, un traguardo che non si raggiungeva dal 2015.

Un andamento che dovrebbe continuare anche nei prossimi giorni, almeno fino al giuramento del nuovo governo. L’unica incognita è rappresentata sempre dal coronavirus e da possibili restrizioni. Senza ulteriori chiusure nazionali, Piazza Affari potrebbe essere arrivata al cambio di passo definitivo proprio con Mario Draghi.

Borse 4 febbraio, Piazza Affari in positivo

Quarto giorno consecutivo in rialzo per Piazza Affari. Milano, che punta a chiudere la settimana in positivo, ha guadagnato l’1,65% in questa sessione confermandosi la migliore in tutto il Vecchio Continente. Bene anche Francoforte (+0,91%) e Parigi (+0,86%). Continua, invece, l’andamento in controtendenza di Londra. Anche in questa sessione una seduta in negativo con una perdita dello 0,02%.

La giornata dei mercati si era aperta con il rosso asiatico. La peggiore è stata Seul con un rosso dell’1,35%. In negativo anche Hong Kong (-0,7%), Tokyo (-1,06%) e Shanghai (-0,44%). Il cambio di passo potrebbe avvenire nella giornata di venerdì su spinta degli indici americani. A Wall Street, infatti, il Nasdaq ha guadagnato l’1,23% e il Dow Jones l’1,08%.

Wall Street

I mercati in tempo reale

Spread ai minimi, petrolio in rialzo

Continua, invece, la discesa dello spread. La possibile presenza di Mario Draghi a Palazzo Chigi ha portato il differenziale sotto i 100 punti, un traguardo che non era raggiunto dal 2015. Il decennale resta intorno allo 0,50%.

L’euro è passato di mano a 1,1976 dollari. Una chiusura per la moneta europea in leggero rialzo dopo aver toccato i minimi (1,1967 dollari) dall’inizio di dicembre. Per quanto riguarda le materie prime, il contratto Wti, in scadenza a marzo, ha guadagnato lo 0,59% chiudendo a 56,02 dollari.