Borse 5 febbraio, Piazza Affari in positivo. Spread ancora in calo

Borse 5 febbraio, Piazza Affari in positivo. Spread ancora in calo

Borse 5 febbraio, settimana chiusa in positivo per Piazza Affari. L’effetto Draghi non si ferma.

MILANO – Borse 5 febbraio. E’ stata una settimana molto positiva per i mercati. L’accelerata degli indici è arrivata dopo la decisione del presidente di Mattarella di affidare la formazione del nuovo governo italiano a Mario Draghi.

L’effetto dell’ex presidente della Banca Centrale Europea ha portato lo spread sotto i 100 punti, soglia non raggiunta dal 2015, e Piazza Affari a guadagnare il 7%. Una piccola frenata potrebbe registrarsi nei primi giorni della settimana, ma non si esclude una nuova accelerata nella seconda parte con il giuramento e la fiducia del Parlamento a Mario Draghi. Molto dipenderà dal programma e dal possibile secondo giro di consultazioni.

Borse 5 febbraio, Piazza Affari in positivo

La settimana per Piazza Affari si è conclusa in positivo. Milano ha guadagnato lo 0,8%. Un andamento simile anche per Parigi (+0,8%), mentre Francoforte ha registrato un rialzo dello 0,06%. Ancora una seduta negativa per Londra. L’indice inglese ha chiuso con un calo dello 0,1%.

La giornata dei mercati si è aperta con l’andamento contrastato in Asia. L’unica a chiudere in negativo è stata Shanghai con un rosso dello 0,16%. In rialzo, invece, Tokyo (+1,54%), Seul (+1,07%) e Hong Kong (+0,63%) hanno terminato la sessione con un rialzo. A Wall Street una ultima seduta settimanale in positivo. Il Nasdaq ha guadagnato lo 0,57%, il Dow Jones lo 0,30%.

Wall Street

I mercati in tempo reale

Spread in calo

Rallenta lo spread. Il differenziale ha chiuso in area 98 punti con il decennale allo 0,53%. Un’accelerata al ribasso potrebbe avvenire solo dopo la nomina di Draghi come premier italiano e il conseguente passaggio in Parlamento.

Ritorna a correre l’euro. La moneta europea è passata di mano a 1,2025 dollari e 105,45 yen. Per quanto riguarda le materie prime, chiusura in positivo per il petrolio. Il contratto Wti, in scadenza a marzo, ha guadagnato l’1,62% a 57,14 dollari al barile.