Borse 9 novembre, vaccino Pfizer e Biden fanno volare i mercati

Borse 9 novembre, vaccino Pfizer e Biden fanno volare i mercati

Borse 9 novembre, i mercati corrono dopo la vittoria di Biden. Milano guadagna il 2,18%.

MILANO – Borse 9 novembre. I mercati corrono dopo la vittoria di Joe Biden. La sconfitta di Donald Trump è stata accolta molto bene dagli investitori che sono pronti a scommettere sul rilancio dell’economia statunitense e mondiale.

L’altra notizia che permette ai mercati europei di chiudere la seduta in rialzo è quella del vaccino Pfizer. Una notizia che porta gli indici del Vecchio Continente a guadagnare oltre il 4%.

Borse 9 novembre, vola Piazza Affari

La giornata dei mercati si è aperta con l’andamento positivo delle Borse asiatiche. Alla chiusura della seduta, Tokyo ha guadagnato il 2,12%. Bene anche gli altri indici: Seul +0,11%, Hong Kong +1,07% e Shanghai +1,86%.

Pfizer e Piazza Affari fanno volare gli indici del Vecchio Continente. La migliore è stata Parigi con un +7,57%. Un rialzo importante anche per Milano con un +5,43% (ha superato anche il 6%). In linea sia Francoforte (+4,98%) e Londra (+4,66%). Una crescita che ha portato l’Eurostox 50 in aumento del 6,35%.

Borsa Milano

Bene anche Wall Street. Alla chiusura dei mercati europei, gli indici americani segnavano andamento positivo. Il Dow Jones (+2,95%) si è confermato anche in chiusura, mentre il Nasdaq, a sorpresa, ha lasciato per strada l’1,53%.

I mercati in tempo reale

Spread stabile, petrolio in rialzo

Lo spread poco messo. Il differenziale ha chiuso la giornata in area 123 punti base con il rendimento decennale pari allo 0,70%. Prima giornata per il Btp Futura, il titolo finalizzato per cercare di raccogliere denaro in chiave anti-coronavirus. Una giornata che ha registrato ordini sopra i 2,5 miliardi di euro. Si tratta di una cifra poco sopra di luglio. Si proseguirà nei prossimi giorni per cercare di mettere da parte più soldi possibili.

Torna a crescere il petrolio. Il contratto Wti in scadenza a dicembre ha segnato un rialzo di oltre il 10% superando 40 dollari al barile, massimi non raggiunti da gennaio 2020.