Manifestazione della Lega al Campidoglio, Matteo Salvini contro la Raggi: “Si deve dimettere domani se ha dignità”. Il MoVimento risponde con bicchieri di mojito.
Matteo Salvini continua la sua battaglia contro Virginia Raggi e lo fa con un sit-in della Lega davanti al Campidoglio. Nel corso della manifestazione, dalla piazza si sono levati slogan e cori contro il primo cittadino della Capitale.
Matteo Salvini, sit-in della Lega in Campidoglio
Il leader della Lega ha tenuto banco nella manifestazione organizzata al Campidoglio contro il sindaco di Roma Virginia Raggi.
Matteo Salvini è stato accolto da un’ovazione dei suoi sostenitori che hanno intonato cori contro l’amministrazione pentastellata.
“Siamo qui per cacciare un sindaco che è una calamità naturale. Basta fare un giro in città. Se le rimane un minimo di dignità si deve dimettere domani mattina. La raccolta dei rifiuti, gli autobus, la gestione delle case popolari, dipende tutto dal Comune. Semmai c’è di mezzo la Regione, e qua tra Raggi e Zingaretti non ne fanno uno in due”.
Matteo Salvini contro Virginia Raggi: “Decine di uomini e donne farebbero il sindaco meglio di lei”
“Io ricordo che al ballottaggio del 2016 dissi ai romani ‘piuttosto che votare il Pd provate con i 5 Stelle’, mi sono pentito. Dopo tre anni è un danno evidente e quindi rimangono le sue dimissioni così che i cittadini di Roma possano scegliersi un sindaco finalmente all’altezza perché lei è la peggiore dal Dopoguerra a oggi. Così male Roma non è mai stata. Ascolti i romani e si faccia da parte, la città è in ginocchio”.
“Ci sono decine di donne e uomini nei quartieri che farebbero il sindaco meglio di Raggi. Al di là del nome la priorità è ripulire la città e liberare il Campidoglio, poi avremo modo di scegliere qualcuno più in grado di lei di fare il sindaco”.
Di seguito il video dell’intervento di Salvini
Il Movimento 5 Stelle accoglie Salvini con bicchieri di mojito
Gli esponenti del Movimento 5 Stelle hanno accolto Matteo Salvini con bicchieri di Mojito e con inviti espliciti a tornare in spiaggia lasciando i palazzi della politica.